Un senso non ce l'ha...

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Un senso non ce l'ha...

Il Napoli esce dallo stadio San Siro raccogliendo uno scialbo pareggio. Uno 0-0 che non dà e non toglie nulla alla squadra azzurra che dopo il patatrac

Il Napoli esce dallo stadio San Siro raccogliendo uno scialbo pareggio. Uno 0-0 che non dà e non toglie nulla alla squadra azzurra che dopo il patatrac casalingo contro la Roma di una settimana fa, aveva la necessità di ritrovare la vittoria e rimettersi in marcia per la lotta scudetto. Il pari di Milano decreta infatti il sorpasso ufficiale della Juventus che balza al 1° posto in classifica scalzando il Napoli che era solo al comando dalla 17° giornata. In un campionato come quello di quest’anno dove sia Juve che Napoli hanno volato fino ad ora a ritmi altissimi con strisce di vittorie consecutive impressionanti, aritmeticamente parlando un pareggio è quasi paragonabile ad una sconfitta. Soprattutto poi a 10 giornate dalla fine. In quest’ottica fanno riflettere alcune scene viste in campo ieri sera nel secondo tempo di Inter-Napoli:

  • Lo strano inserimento di Arek Milik al minuto 87, quando ormai la gara era bloccatissima sullo 0-0 e, occasione di Insigne a tu per tu con Handanovic a parte, il Napoli non aveva praticamente fatto un tiro in porta. Ancora più strano il fatto che Sarri lo abbia fatto entrare in campo al posto di Mertens, senza tentare un quasi obbligatorio assalto finale in attacco con quel famoso 4-2-3-1 che il mister non ha più potuto adottare dal momento dell’infortunio del polacco, e che in svariate situazione sarebbe potuto essere utile così come ieri sera.
  • L’atteggiamento diverso dal solito di Pepe Reina nel finale di gara. Al contrario di quanto accade in ogni gara in cui il Napoli non sta vincendo, nei minuti di recupero Reina ha quasi perso tempo sulle rimesse dal fondo invece di dare immediatamente la palla in avanti tentando l’ultimo assalto all’area avversaria. Cosa che assume ancora più senso quando hai davanti Milik al posto di Mertens che con una spizzata di testa potrebbe risolvere la gara. Niente di tutto ciò è successo, con i giocatori che alla fine sembravano quasi accontentarsi del pari.
  • Tornando al discorso Milik: con l’inserimento del polacco in quei pochissimi minuti di gioco rimasti, non si è praticamente mai crossato in area, tentando comunque e ad ogni costo di giocare palla al piede con passaggi nello stretto poco concreti e talvolta fini a se stessi.

Scelte e atteggiamenti che fa strano vedere in gare a ridosso delle settimane in cui il Napoli ha potuto allenarsi tutti i giorni dopo le eliminazioni dalle Coppe, che per qualcuno sono state accolte ben volentieri dalla squadra. E’ curioso come proprio nelle due settimane in cui gli azzurri hanno “evitato” le partite degli ottavi di Europa League, siano arrivate 1 sconfitta e 1 pareggio con 1 solo punto totalizzato in campionato e con la Juve che ha recuperato 5 punti sul Napoli. Adesso il rischio di vedere i bianconeri a +4 è altissimo, con Juve-Atalanta di mercoledì alle 18:00 che diventa un crocevia delicatissimo per il Napoli.

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