Da Roma - Lazio, è sempre la solita storia: contro il Napoli i biancocelesti durano neanche venti minuti

Rassegna Stampa  
Da Roma - Lazio, è sempre la solita storia: contro il Napoli i biancocelesti durano neanche venti minuti

La Lazio cade contro il Napoli di Ancelotti. La squadra di Simone Inzaghi non ha dato segnali positivi: gioco lento, prevedibile e poco cattivo al San Paolo di

La Lazio cade contro il Napoli di Ancelotti. La squadra di Simone Inzaghi non ha dato segnali positivi: gioco lento, prevedibile e poco cattivo al San Paolo di Fuorigrotta. Nonostante le tante assenze in casa Napoli, il tecnico biancoceleste non riesce a pungere Ancelotti: la rete di Ciro Immobile è solo uno specchietto per le allodole, i biancocelesti durano poco meno di venti minuti. Ecco quanto riportato dall'edizione odierna de Il Messaggero:

 Il San Paolo resta maledetto e il tabù contro le big diventa sempre più preoccupante. In questo modo la Champions diventa una vetta troppo alta da scalare. Il Napoli, invece, dimostra di essere squadra quadrata e in grado di sopperire ad assenze importanti. Ancelotti impartisce una severa lezione ad Inzaghi. 

Il tecnico biancoceleste, come annunciato, torna al passato con Luis Alberto dietro Immobile e Correa in panchina. Meno fantasia e più sostanza a centrocampo per contrastare un Napoli, rimaneggiato sì ma sempre molto pericoloso. Ancelotti si affida ad una difesa sperimentale, molto simile a quella schierata a Cagliari anche se in quell'occasione Koulibaly e Ghoulam. A destra c'è Malcuit terzino che spinge molto e per questo usato per tenere basso Lukaku schierato dal primo minuto per la squalifica di Marusic. E in più Hysaj non sta rendendo come nella passata stagione. Mossa azzeccatissima: il franco-marocchino scende in continuo facendo fare continue figuracce al belga. Le due squadre giocano a viso aperto. Prima è Milinkovic, di testa, ad impegnare Meret, poi è Milik a strappare gli applausi con un sinistro al volo che si stampa sulla traversa. Nell'occasione Radu si perde completamente la marcatura del polacco. Il Napoli alza il ritmo e la Lazio va in sofferenza. Gli azzurri sono maestri nel palleggio prendono sempre d'infilata i biancocelesti. Ci vuole un miracolo di Strakosha per strozzare l'urlo di gioia di Milik che di testa aveva anticipato ancora una volta Radu. La difesa non tiene e ci si mette anche la sfortuna: Luiz Felipe si arrende e al suo posto entra Bastos. Se a destra la Lazio sbanda a sinistra fa anche peggio, Callejon fa come vuole nell'occasione del gol, il primo in questa stagione per lo spagnolo. Radu e Lukaku da mani nei capelli. Passano un paio di minuti e Milik, su punizione, disegna un arcobaleno alla sinistra di Strakosha. Otto centri nelle ultime otto gare giocate tra coppa e campionato. 

Nella ripresa Inzaghi prova la mossa della disperazione togliendo un pessimo Lukaku e inserisce Correa. Nel nuovo schieramento Parolo fa l'esterno di destra. L'assetto produce qualche piccola scossa, l'argentino regala a Immobile la palla del 2-1. L'attaccante torna al gol in campionato dopo più di un mese. Un lampo non certo sufficiente per spaventare il Napoli. Gli uomini di Ancelotti non si scompongono e disegnano calcio in mezzo al campo: Fabian Ruiz centra la traversa (alla fine saranno 4 totali) e Milik costringe ancora Strakosha agli straordinari. La sensazione è che ogni qual volta il Napoli attacchi lo spazio crei clamorose occasioni da gol. I biancocelesti restano anche in 10 per l'espulsione di Acerbi per doppio giallo, troppo fiscale forse il primo rifilatogli da Rocchi. Rosso che ferma il suo record di presenze consecutive a 149. Quello che più salta all'occhio è l'atteggiamento della Lazio, troppo rinunciatario. Per la Champions serve decisamente altro.

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