FOCUS - Sarà Napoli-Zenit? Tante stelline argentine nella rosa di Mancini e l'esperienza di Criscito ed Ivanovic

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Lo stadio dello Zenit San PietroburgoLo stadio dello Zenit San Pietroburgo

Era tanto atteso ed ora è finalmente arrivato il verdetto dell’urna di Nyon che ha tirato fuori per il Napoli la pallina contenente il nome di una delle squadre più temute dopo Atletico Madrid ed Arsenal, vale a dire lo Zenit San Pietroburgo. E’ praticamente una istituzione sia in Russia  che a livello europeo ed allo stato attuale delle cose, in Russian Premier League occupa la seconda posizione alle spalle, con 6 punti di ritardo, della Lokomotiv Mosca. Fin qui il cammino della squadra in Europa League è stato quasi perfetto: 5 vittorie ed un pareggio sono, infatti, valsi il primato nel gruppo L.

La storia

Fondata nel 1925 con il nome di Krasnaja Zarja Leningrado, ha cambiato nome in Zenit Leningrado prima di arrivare all’attuale Zenit San Pietroburgo. Bacheca non ricchissima ma comunque di tutto rispetto: 4 campionati russi ed uno sovietico, 3 Coppe e 4 Supercoppe di Russia, mentre in ambito europeo vanta una Coppa UEFA ed una Supercoppa UEFA.

Il mercato

Ne è passata di acqua sotto i ponti da quella consacrazione continentale anche se lo Zenit resta una delle società più ricche a livello mondiale. A conferma di ciò, la campagna acquisti estiva faraonica: investimenti in entrata per 85 milioni di euro che hanno portato alla corte di Roberto Mancini elementi di spessore e di prospettiva come l’ex Roma Leandro Paredes ed Emanuel Mammana. Da non sottovalutare anche l’arrivo di altri due argentini, Driussi e Rigoni, calciatori da tenere sotto osservazione per la loro spiccata tecnica. Da registrare, però, la cessione del brasiliano Giuliano, passato al Fenerbahce per 7.50 milioni insieme a Luis Neto, portoghese seguito anche dal Napoli in passato.

La rosa

Non ha bisogno di particolari presentazioni Roberto Mancini, che ritrova, dunque, Maurizio Sarri dopo quanto avvenne in quel famoso Napoli-Inter di Coppa Italia. Tanti i trofei da lui conquistati, sia in Italia che in Inghilterra, partendo dai tre scudetti interisti fino ad arrivare alla Premier alla guida del Manchester City e alla Coppa di Turchia da tecnico del Galatasaray. Esperienza da vendere, quindi, e da mettere a disposizione di una squadra di ottimo valore.

Tanti calciatori di valore a disposizione di Roberto Mancini che ha dimostrato grande flessibilità tattica fin qui. Tra tutti, inevitabile segnalare i nomi di Ivanovic e di Criscito, i due pilastri difensivi a dir poco noti ai tifosi del Napoli: il primo, infatti, eliminò con un suo gol gli azzurri negli ottavi di finale di Champions League ai tempi del Chelsea, mentre il secondo è da tempo sul taccuino di Giuntoli ed è napoletano di nascita. Da tenere d’occhio Kokorin e Paredes, quest’ultimo ex Roma e, dunque, vecchia conoscenza del calcio italiano. Per quanto riguarda, invece, Driussi e Rigoni, l’impatto con il calcio europeo al momento non è stato dei migliori ma hanno qualità tecniche fuori dal comune.

Formazione tipo (4-3-3): Lodygin; Smolnikov, Ivanovic, Mevlja, Criscito; Erokhin, Paredes, Kranevitter; Rigoni, Kokorin, Poloz

Lo stadio

La casa di questa squadra è la Saint-Petersburg Arena, un impianto di straordinaria bellezza che può ospitare 68.134 persone. Costruito per sostituire il vecchio stadio Petrovskij, sarà location d’eccezione anche per il Mondiale in Russia del 2018.

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