A â1 Football Clubâ, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Marco AndrĂŠ Zoro, ex calciatore, tra le altre, di Salernitana e Messina. Di seguito, un estratto dellâintervista. Come commenta lâassoluzione di Acerbi dopo lâepisodio di razzismo che ha coinvolto il difensore dellâInter e Juan Jesus? âQuando è successo lâepisodio di Acerbi avevo detto di non voler parlare. Avevo rifiutato tante interviste. Ero convinto che non si sarebbe fatto nulla. Dopo la sentenza di ieri, però, dire qualcosa è davvero importante. Mi dispiace che, ogni volta che succede qualcosa del genere, nessuno prende i provvedimenti giusti. Ă qualcosa che non dĂ onore al calcio italiano. Prima erano i tifosi, adesso i giocatori. Dispiace vedere un calciatore di livello dire cose cosĂŹ spiacevoli. Sono episodi che ledono lâimmagine del calcio italianoâ La piaga del razzismo è un problema solo italiano o è diffuso anche in Europa? âCon tutto il rispetto che ho per un paese spettacolare come lâItalia, con persone di grande cuore, devo dire ci siano persone con una cattiva educazione. Non è una costante, ma ci sono sempre tre o quattro casi ogni anno. Ă una cosa che dispiace. Se, poi, si rendono protagonisti in negativo addirittura i calciatoriâŚâ Come si risolve questo problema? âCredo che tutti insieme possiamo trovare delle soluzioni. Acerbi, per quanto accaduto, non è stato sanzionato, ma la prima soluzione era la squalifica. Prima vanno intraprese queste decisioni, poi si vede il resto. Ă importante sanzionare con dieci o quindici giornate di squalifica, cosĂŹ come chiudere gli stessi stadiâ Sono tre i calciatori italiani che hanno subĂŹto dieci giornate di squalifica per insulti razzisti in Italia. PerchĂŠ Acerbi non è stato sanzionato? âNella vita bisogna essere uomini, essere sinceri con sĂŠ stessi. I calciatori squalificati credo abbaino ammesso le proprie colpe e, quando ciò avviene, puoi essere perdonato. Acerbi, però, non è stato uomo. Ha detto quelle frasi a Juan Jesus, ma poi ha negato. Non câè stata una prova concreta per poterlo squalificare, ma avrebbe dovuto essere lui ad ammettere il proprio errore. Ă stato un bugiardo. Come farĂ a tornare a casa e dormire con la propria famiglia dopo quanto accaduto e dopo il comportamento che ha avuto? DovrĂ farci i conti...â Chi segue il calciatore può avergli consigliato di non ammettere pubblicamente lâerrore? âAcerbi deve ascoltare la propria coscienza piuttosto che le altre persone. Ă inutile indicare un proprio compagno (Thuram n.d.r) per discolparsi o giustificarsi. Ă necessario prendere provvedimenti seri affinchĂŠ si eviti che questa problematica diventi ancor piĂš grande. Io giocavo al Messina e câerano giocatori che ci dicevano âsei un terrona di me**a!â. Anche questo è razzismo, e nello sport non câè spazio per il razzismoâ Cosa le disse Adriano quando venne sospesa la partita contro i nerazzurri a causa degli insulti razzisti nei suoi confronti? âVenne a parlare con me e mi disse âfratello io sono con te, mi dispiace per quello che stanno dicendo i miei tifosi. Lascia stare, lascia perdereâ. Ho cercato di parlare cona la Fifa affinchĂŠ venisse creato un organo che si occupi specificamente del razzismo, cosĂŹ come avviene per il Fair Play. Nel calcio si parla della comunitĂ LGBTQ, ma è importante parlare con fermezza anche del razzismoâ Il Napoli si è dissociato dalla campagna della Federazione contro il razzismo perchĂŠ non crede che la stessa Federazioni sia impegnata nel concreto in questa battaglia. Eâ dâaccordo con la decisione del club azzurro? âSono dâaccordissimo. Ă un problema che va affrontato con serietĂ e concretezza. Domani verrĂ scritto su una bandiera, ma poi verrĂ dimenticato e ci sarĂ un altro episodio il giorno dopo. Câè bisogno di fermezzaâ Tra le tante telecamere, e i ventidue giocatori in campo, nessuno pare aver sentito nulla. Lâomertà è grave quanto il razzismo stesso? âSono dâaccordo. Ci sono stati calciator che hanno difeso il proprio compagno, ma è grave. Bisogna tirare lâorecchio ad un compagno come Acerbi. Pensate che il padre di Marcus Thuram ha una fondazione che si occupa di razzismo⌠Non schierarsi a priori dalla parte del proprio compagno, significherebbe essere dalla parte del padre che lotta contro il razzismoâ