A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Benoit Cauet, allenatore ed ex calciatore di Inter e Como. Di seguito, un estratto dell'intervista.
Mister Cauet, l’Inter è già concentrata esclusivamente sulla finale di Champions League?
“No, non credo. Penso che, finché c’è una minima possibilità di vincere lo Scudetto, l’Inter andrà a Como per cercare di fare il suo dovere, conquistare i tre punti e sperare che succeda qualcosa a Napoli.”
Quali sono, secondo lei, i meriti di questo Napoli e, eventualmente, i demeriti dell’Inter lungo questo percorso di campionato?
“Il Napoli ha fatto qualcosa di grande. Conte ha preso un ambiente molto negativo e lo ha trasformato. Ha dato un’identità, un gioco, e su questo non ci sono dubbi. Hanno fatto un campionato straordinario. Certo, anche loro hanno avuto dei momenti difficili, ma se vincono oggi, sarà un successo meritato. Hanno cercato di vincere sempre, dall’inizio alla fine. Per quanto riguarda l’Inter, direi che i demeriti stanno nella mancanza di continuità. Hanno avuto alti e bassi e qualche blackout di troppo. Bastavano due o tre partite giocate meglio e potevano riprendersi la testa del campionato. Invece non ci sono riusciti, e quello è stato il limite principale.”
Jonathan David è un attaccante conteso tra Inter e Napoli: dove lo vedrebbe meglio?
“David è un attaccante che seguo da tempo. Sono tre o quattro anni che se ne parla, anche in Italia. Già allora era forte, ora è ancora più maturo. È un giocatore che sa attaccare la profondità, ha qualità, ed è adatto a entrambi i contesti. Al Napoli servirebbe come alternativa a Lukaku, un giocatore con caratteristiche diverse, capace di attaccare lo spazio. All’Inter, invece, sarebbe perfetto come alter ego di Lautaro, magari in coppia con Thuram. In entrambi i casi sarebbe utile. Alla fine, dipenderà da chi farà l’offerta più convincente.”
Secondo lei, il futuro di Conte potrebbe incidere sul mercato del Napoli? Mi spiego meglio: se Conte dovesse lasciare, diventerebbe più complicato per il club chiudere certi profili?
“No, assolutamente no. Conte è un allenatore importantissimo, ma il Napoli, per me, è più importante ancora. Il progetto Napoli viene prima di tutto. Negli ultimi vent’anni hanno dimostrato di saper scegliere bene, di avere un’identità precisa, anche quando hanno perso allenatori importanti. Un anno può andare male, certo, capita, come la passata stagione. Ma, in generale, il Napoli ha mostrato solidità, sia economica che sportiva. È una società affidabile, e ha dimostrato che la qualità del gioco e del progetto conta davvero. Questo lo capiscono anche i giocatori. Quindi, no: Napoli è attrattiva per i calciatori anche senza Conte.”