Napoli Calcio - L'edizione odierna del Corriere del Mezzogiorno si sofferma sulla situazione complicata che sta attraversando Lorenzo Insigne tra rigori sbagliati e il rinnovo contrattuale che non vede soluzione. Dal quotidiano si legge:
Cosa accade al giocatore simbolo della squadra, napoletano di nascita, fresco di vittoria degli Europei che prima dell’inizio di questa stagione aveva azzeccato tredici rigori di fila? Nulla di nuovo: non si cambia a trent’anni (li ha festeggiati a giugno) e l’emotività rispetto a situazioni in cui tutti lo aspettano al varco resta il suo tallone d’achille. Il contratto, maledetto (o benedetto che sia) è la variabile. Che lo firmi o meno, che si senta «importante» o meno per il club, che su di lui dovrebbe investire per altri cinque anni, gli toglie smalto, leggerezza.
Ciò che offusca la testa del giocatore è l’attenzione. Dei media, dei tifosi. Anche quella dei familiari. Attenzione che diventa soffocante nel momento in cui si decidono le sorti della parte centrale e ( probabilmente) più importante della sua carriera. Ci racconta che il rinnovo non è «una questione facile», ed è proprio in quel momento che carica di attenzione la sua vicenda. Insiste che «penso soltanto al campo», ed è un sentire sincero. Ma quando nella città dove vive e dove gioca tutti aspettano che la vicenda prenda una piega o l’altra, Insigne non regge la pressione. Non riesce realmente a porsi come spettatore del dialogo che c’è tra il presidente Aurelio De Laurentiis e il suo procuratore Vincenzo Pisacane.