Napoli - Secondo l'edizione di oggi del Corriere del Mezzogiorno, il calcio post-lockdown ha dovuto convivere con il silenzio negli stadi, lasciando ai ricordi del mondo pre-virus la passione dei tifosi. A Castel di Sangro il Napoli ha tracciato la strada, seguendo il varco aperto dall’ordinanza della Regione Abruzzo che il Governo ha, invece, programmato per il prossimo 1 settembre. Al Patini sugli spalti ci sono mille tifosi che rispettano le regole anti-contagio, sono fisicamente distanziati ma uniti nell’entusiasmo, nella voglia d’abbracciare idealmente i propri beniamini.
I primi cori sono per Mertens, poi applausi per tutti, soprattutto per Osimhen, ma l’affetto coinvolge tutti: Koulibaly, Maksimovic, capitan Insigne, Gattuso e anche il presidente De Laurentiis che ha seguito la parte finale dell’allenamento. Osimhen ha subito messo in mostra un assaggio delle sue qualità: capacità di proteggere il pallone gestendolo sia di destro che di sinistro con forza e determinazione e il fiuto per il gol.
Victor ha capitalizzato un cross di Malcuit approfittando di un errore di Luperto, poi ha attaccato la profondità e segnato un’altra rete viziata, però, da una posizione di fuorigioco. Nella partitella a campo ridotto, dove Gattuso ha costruito una traccia di 4-2-3-1, un’alternativa tattica per sprigionare maggiore potenza offensiva. Mertens e Osimhen cercano subito l’intesa, si muovono ricercando il fraseggio, l’armonia nella costruzione del gioco. Si è fermato Mario Rui per un leggero trauma distorsivo al ginocchio.