Ultras: scontri, passione e valori nel primo film di Francesco Lettieri

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<i>Ultras</i>: scontri, passione e valori nel primo film di Francesco Lettieri

Abbiamo visto in anteprima Ultras, il primo film di Francesco Lettieri. Non temete, non ci sono spoiler

Anteprima aperta alla stampa, in attesa dell'uscita al cinema e del debutto su Netflix. Ieri è stata la giornata di Ultras e di Francesco Lettieri, giovane regista al debutto sul grande schermo. Lettieri è conosciuto ai più per essere parte della wave della new generation del mondo dei videoclip musciali, regista dei video di Liberato e Calcutta su tutti. 

Ultras non è un documentario, giusto chiarirlo sin da subito. Ultras è un film che non ha nulla a che vedere con le altre pellicole del genere. Ed in quanto film non ha la presunzione di voler raccontare il tifo organizzato partenopeo. Anzi, Lettieri lo specifica all'inizio della proiezione: "Gli ultras partenopei non hanno contribuito al film" [...] "I cori, i nomi sono frutto dell'immaginazione degli autori". Ed è esattamente così. UItras racconta storie, emozioni. Si concentra sul lato umano dei protagonisti, appartenenti al gruppo organizzato degli Apache. Napoli, il Napoli è solo sullo sfondo, forse praticamente mai nominato davvero. 

E, visto che noi ovviamente non possiamo e non vogliamo fare spoiler, vi diciamo che Ultras piacerà a chi ama il modo di fare di Lettieri, a chi ama le canzoni di Liberato, che ha preso in cura gran parte delle musiche del lungometraggio. Non piacerà, invece, a chi l'ultras lo fa davvero, nella vita reale. Tra l'altro il pensiero dei supporters organizzati napoletani era stato già esposto alla vecchia maniera, sulle mura della città, scritto in calce con una bomboletta blu.

                                                                

Il murales degli ultras della SSC Napoli

Ultras, la trama

Il Napoli è sullo sfondo, lo stesso vale per le vie di Napoli. Ultras racconta la storia di Sandro, che a quasi cinquant'anni "è ancora il capo degli Apache, il gruppo di ultras con cui ha passato tutta la vita allo stadio: una vita di violenza, scontri, passioni e valori incrollabili. Ma ora che un Daspo gli impedisce di avvicinarsi alla curva, quei valori iniziano a vacillare. Sandro sente per la prima volta il bisogno di una vita normale, di una relazione, magari anche di una famiglia. E ha incontrato Terry che è bellissima e non ha paura di niente. Angelo ha sedici anni e considera gli Apache la sua famiglia, Sandro la sua guida, la persona che ha preso il posto di  suo fratello Sasà, morto anni prima durante gli scontri di una trasferta. ULTRAS è la storia della loro amicizia, di una fede e di un amore scanditi dalle ultime settimane di un campionato di calcio. E dell'inevitabile incontro di entrambi con il proprio destino".

Ultras, il cast artistico

Sandro è Aniello Arena; Angelo è Ciro Nacca. Tutto ruota intorno a loro. Loro che rappresentano il vecchio ed il nuovo.

Gli altri sono Simone Borreli (Pechegno), Daniele Vicorito (Gabbiano), Salvatore Pelliccia (Barabba), Antonia Truppo (Terry). 

                                                                   

Francesco Lettieri, prima della conferenza streaming tenutasi oggi, ha raccontato: 

"ULTRAS è nato anni fa, mentre scrivevo il soggetto per il video di Frosinone di Calcutta, poi mai realizzato. Già in quella bozza c’era il Mohicano, ex capo ultras del Latina, tenuto lontano dallo stadio da un Daspo ricevuto a causa degli scontri con gli ultras del Frosinone. Lo stadio Francioni è diventato il San Paolo, Er Mohicano è diventato ‘O Mohicano,Latina è diventata Napoli. Di quel soggetto è rimasta l’idea di raccontare una storia d’amore tra un uomo e la sua squadra del cuore, nel contesto di un mondo violento. A questo si è aggiunta una storia volutamente classica, scritta insieme a Peppe Fiore, in cui Il Mohicano diventa un eroe che prova a sfuggire a un destino già scritto, un racconto quasi epico in contrasto con lo stile di ripresa del film. La Napoli di ULTRAS non è quella di Gomorra, non è quella dell’Amica Geniale e non è neanche quella di LIBERATO. È una Napoli lontana dal centro storico e dai vicoli con i panni stesi, lontana dal degrado della periferia, che si concentra nell’area flegrea, tra vulcani inesplosi e le rovine greche e romane dove il mito e la leggenda convivono con la quotidianità".

          

         

Le musiche, ovviamente, sono di Liberato, come già anticipato. Ma il misterioso cantante napoletano non è l'unico ad aver prestato la voce:

"Anche sulla colonna sonora di LIBERATO c’è stato un grande lavoro. Aveva già attinto alla tematica ultras e quando ho scritto un film su Napoli era inevitabile che le musiche fossero sue. È stato bravo a spaziare tra i generi e a mettersi al servizio della storia. La colonna sonora del film è di LIBERATO. I generi spaziano dalla house alla musica popolare, dall’elettronica alla techno, dall’r&b al pop. Le musiche originali convivono con tanti pezzi editi: Speranza, Pino Daniele e Lucio Dalla completano il quadro di una Napoli sempre al confine tra contemporaneità e storia. I brani originali composti da LIBERATO diventeranno il suo nuovo disco. In attesa dell'uscita del film, Francesco Lettieri ha realizzato il videoclip di We come from Napoli, il brano dei titoli di coda composto in collaborazione con Del Naja dei Massive Attack".

                                                    

Com'è Ultras? Non ve lo diremo. In allegato il trailer. Dal 20 marzo sarà disponibile su Netflix. Il 9, 10 e 11 marzo sarà in anteprima nelle sale, basta consultare il sito www.ultrasilfilm.com per scoprire dove. 

                                                                        

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