Come riporta l'edizione odierna di Repubblica, c’è in palio la finalissima della Coppa Italia e dovrà essere una sfida vera, in campo, nonostante il clima surreale in cui si affronteranno stasera il Napoli e l’Inter. Ma resta una ripartenza triste e in salita. L’accesso al San Paolo sarà infatti consentito ad appena 300 persone, giocatori compresi. Dovrà accontentarsi della diretta tv in chiaro su Rai 1 ( ore 21) persino l’infortunato Manolas, che avrebbe voluto fare il tifo dalla tribuna. I posti sono rigorosamente contingentati. Il protocollo sanitario concordato tra governo, Figc e Lega non ammette eccezioni. Lo stadio è stato "sanificato" ieri mattina per la seconda volta nello spazio di due settimane e ai pochissimi addetti ai lavori autorizzati sarà chiesto di esibire ai cancelli di Fuorigrotta un’autocertificazione. In più, misurazione della temperatura per tutti, al di là delle precauzioni prese negli spogliatoi e in campo. I minuti di silenzio al San Paolo saranno 91 (recuperi esclusi). Prima del fischio di inizio è previsto infatti un momento di raccoglimento per le migliaia di vittime della pandemia. Ma l’emergenza sanitaria non è ancora finita e intorno al campo ci saranno mascherine ( obbligatorie in panchina) e gel, al posto degli spettatori. Ieri hanno fatto le prove generali anche De Laurentiis e il governatore De Luca, che hanno assistito insieme alla seduta di rifinitura a Fuorigrotta, salutando la squadra e Gattuso. Il tecnico ha ancora due ballottaggi da risolvere: tra Hysaj e Mario Rui in difesa e tra Fabiàn ed Elmas a centrocampo. Dovrebbe invece farcela Mertens, alle prese con un leggero affaticamento muscolare. Il belga vuole esserci a tutti i costi e proverà a centrare due obiettivi in un colpo solo: la conquista della finale e il record assoluto di gol in azzurro.