Fabrizio Biasin nel suo editoriale per Tuttomercatoweb: "LA SFIDA ZHANG-DE LAURENTIIS PER UN POSTO ALL’ECA. Certo che nessuno leggerà da qui in avanti, porgo cordiali saluti. Eccoci qui a parlare della poltrona dell’Eca. Premessa: pochissimi di noi hanno idea di cosa sia l’Eca, neanche quelli dell’Eca sanno cosa sia l’Eca. Per fortuna esiste wikipedia. Veniamo al punto. Ieri a Ginevra è iniziata l’assemblea che terminerà oggi con l’elezione del nuovo Board. Per il posto destinato alle squadre italiane nel consiglio d’amministrazione è iniziato un duello pepatissimo tra il buon Aurelio De Laurentiis e il giovin presidente Steven Zhang. Trattasi in definitiva di una sorta di sfida tra Napoli e Inter per nulla banale, perché chiarisce come i due club siano seriamente intenzionati a “acquisire potere” laddove si prendono le decisioni che contano. Chi vincerà? Non ne abbiamo la minima idea e, anzi, ipotizziamo che questa mattina i due possano decidere di trovare un accordo “volemose bene” del genere “lascio spazio a te, ma tu lavori anche per me”.
A tutti gli effetti il tentativo di Zhang di arrivare a Palazzo sconfessa coloro che non hanno mai visto di buon occhio la nuova proprietà cinese. I signori Suning, a ben vedere, hanno intenzioni serissime: lo hanno fatto capire a suo tempo tappando l’emorragia a bilancio (qualche centinaio di milioni messi sul piatto), lo hanno ribadito portando a Milano il meglio del meglio tra i dirigenti pallonari (Marotta), lo hanno certificato blindando uno dei migliori tecnici al mondo (Antonio Conte, l’allenatore più pagato della serie A), a sua volta accontentato sul mercato in (quasi) tutte le sue richieste. Ebbene, nell’ambito di un processo di cambiamento passato più dagli uffici che dal campo di calcio, Zhang Jr prova ora il grande salto per marcare a vista il collega bianconero Agnelli, che poi è il vincitore degli ultimi otto scudetti. Tentativo di imitazione in pura salsa cinese? Può darsi, ma il dato di fatto è che in Cina non sono fessi e hanno capito che per provare ad avvicinare i più forti è essenziale tentare di operare allo stesso livello, con gli stessi strumenti e, perché no, sfruttando gli stessi uomini. Fine dell’inutile panegirico".