Juve, l'ex presidente: "Conte ha fatto un prodigio a Napoli. Cosa penso di un suo ritorno a Torino"

Le Interviste  
Juve, l'ex presidente: Conte ha fatto un prodigio a Napoli. Cosa penso di un suo ritorno a Torino

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Giovanni Cobolli Gigli, ex presidente della Juventus. Di seguito, un estratto dell’intervista. 
 
Presidente, come si sente oggi un tifoso juventino? 
“Un po’ meglio di ieri sera, voglio dire, perché la partita è stata veramente complicata. I giocatori del Venezia hanno giocato con grande determinazione, soprattutto nel primo tempo. Mi dispiace anche per Di Francesco, che è retrocesso, ancora una volta, nell’ultima giornata di campionato: è un allenatore e un uomo che stimo molto. Detto ciò, lasciami fare una battuta: i nostri eroi, una volta vinta la partita, si sono presentati ai tifosi in pigiama. Perché quella maglia, quella che ci hanno fatto indossare, francamente non è una maglia da Juventus.” 
Tudor è stato piuttosto critico nel post-partita, dichiarando che, se non avesse avuto certezze sulla conferma alla guida della Juventus, non si sarebbe presentato al Mondiale per Club. Che idea si è fatto? 
“Tudor è un uomo d’onore, una persona tutta d’un pezzo. Sicuramente ha dato una grossa mano alla Juventus per raggiungere, con molta fatica, il traguardo del quarto posto e quindi l’accesso alla Champions League. Per questo credo meriterebbe un trattamento un po’ diverso da quello che sta ricevendo. Ormai tutti danno per scontato l’arrivo di Conte, e io su questo non commento. Ma forse qualcuno ha dimenticato di stargli vicino, di riconoscergli il giusto valore. Lasciare un allenatore così all’oscuro delle decisioni della società è un errore. Ed è da qui che nasce la mia mancanza di apprezzamento per la gestione di Giuntoli all’interno della Juventus.” 
Secondo lei, la stagione e i rapporti interni al club potevano essere gestiti meglio? 
“Sì, secondo me sì. Basta guardare come siamo arrivati quarti: per miracolo. Il rigore di Locatelli, quasi all’ultimo momento, ci ha salvati. E non è solo una mia opinione: anche altri dicono che ci sono delle lacune nell’organizzazione manageriale della Juventus. Salverei sicuramente una persona: il presidente Ferrero. È un uomo onesto, di grande livello professionale, anche se viene da altri ambiti.” 
Oggi si legge del possibile ritorno di Chiellini in società. Che ne pensa? 
“Chiellini è un uomo di grande livello, non solo come calciatore ma anche per come si è costruito dopo il ritiro. Ma mi sembra che ci sia ancora molta confusione. E non dimentico la mia opinione sulla campagna acquisti di quest’anno: è stata particolarmente onerosa e ha portato i risultati che conosciamo. Lasciamo stare il caso Koopmeiners, ma parliamo degli acquisti fatti: Nico González ha fatto quello che ha potuto, ma non ha inciso. L’unico che mi ha sempre divertito e che è stato efficace è stato Conceicao, che probabilmente la Juventus non terrà.” 
Ha già detto che non commenterà le voci su Conte alla Juventus. Ma come definirebbe il percorso fatto da Conte al Napoli? Un miracolo o un prodigio? 
“Lo definirei un prodigio, perché i miracoli lasciamoli al Paradiso. Conte ci mette l’anima in tutto quello che fa, vive tutto con intensità, sia i successi che le difficoltà. È un allenatore di grande livello. Devo dire che, rispetto all’anno scorso, quando c’era stato il problema tra Spalletti e De Laurentiis, stavolta il presidente del Napoli si è comportato bene, con difficoltà, ma da presidente vero. Chi ha un po’ scompaginato la situazione, almeno dal punto di vista estetico, è stato Conte, con le sue dichiarazioni e il fatto che la squadra non fosse come la voleva lui. Insomma, un po’ di dichiarazioni fuori posto.” 
Nel caso in cui Conte dovesse arrivare alla Juventus, chiederebbe, come suo solito, investimenti sul mercato. Crede che il club riuscirà a ristrutturarsi in modo tale da accontentarlo? 
“Non credo che in un anno la Juventus possa ristrutturarsi così come vorrebbe Conte. Al di là degli infortuni e del fatto che alcuni giocatori non hanno mai giocato, in casa bianconera, qualche mese fa, si diceva che bisognava risanare il bilancio, portare avanti un certo percorso. E ora si parla di Osimhen… Dal punto di vista sportivo può anche starci, ma economicamente mi pare difficile. Non penso che la Juventus abbia ancora raggiunto un equilibrio finanziario tale da permettersi certi acquisti, dopo aver dovuto coprire quasi 900 milioni di perdite.” 
La scelta di Conte, conoscendone le pretese tecniche ed economiche, non sarebbe in antitesi con il percorso di risanamento dei conti del club? 
“Il processo di ristrutturazione è stato avviato, e devo dire che, per quanto riguarda la riduzione dei costi della rosa, Giuntoli ha lavorato bene. Ora pare che Vlahovic andrà via, anche per via del suo ingaggio – mi pare guadagni 11 o 12 milioni netti l’anno – e si parla di prendere Osimhen. E allora, a parte che Osimhen è probabilmente meglio di Vlahovic, ma così non si risolve il problema del monte ingaggi. Però devo dire che dal punto di vista del riequilibrio economico-finanziario, qualcosa di buono è stato fatto. A parte i famosi 100 milioni spesi per Koopmeiners e Nico González, che ce la mette tutta ma alla fine non ha reso quanto ci si aspettava.” 
Cosa si aspetta dal Mondiale per Club? 
“Devo dire che sono un po’ prudente, forse anche pessimista: non mi aspetto molto da questo Mondiale per Club. Soprattutto se la Juventus non avrà un allenatore: Tudor ha detto cose giuste. Se non ha rassicurazioni, non andrà. E allora, chi ci mandano? Conte? Non credo.” 
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