Maurizio De Giovanni, scrittore e tifoso del Napoli, scrive sul Corriere del Mezzogiorno di Gonzalo Higuain. Vi proponiamo uno stralcio: "Quando ieri lo abbiamo visto sullo schermo sorridere ai cori (legittimi, per carità) dei suoi nuovi tifosi, la sciarpa bianconera al collo, abbiamo sofferto di più. E quando addirittura ha accennato a un passo di danza in corrispondenza al coro «chi non salta è napoletano» delle poche decine di supporters presenti all’aeroporto, quel volto, quel sorriso e quei piedi hanno per sempre lasciato il nostro cuore per approdare ad altra destinazione.
Ci auguriamo di vedere quel profilo da eroe greco rivolgersi verso il basso, magari con gli occhi arrossati da una cocente sconfitta, magari al San Paolo o perfino allo Stadium per mano (e piede) azzurro. Gli auguriamo di essere tecnicamente mortificato magari dal nostro splendido Marek, che si è tatuato lo stemma azzurro sul cuore, o del magico Lorenzo, che dai nostri vicoli viene e qui rimane. Gli auguriamo di essere cancellato dal campo dalla prestanza di Kalidou, se dovesse restare, e nei ricordi dei tifosi da chi verrà dopo di lui. Gli auguriamo, in sintesi, il peggio possibile per un calciatore, fermo restando naturalmente un perfetto stato di salute per cento e più anni".