IL GIORNO DOPO Napoli-Leicester: la quarta rimonta subita, Petagna alla miglior prova della carriera e le pozzanghere del Maradona

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IL GIORNO DOPO Napoli-Leicester: la quarta rimonta subita, Petagna alla miglior prova della carriera e le pozzanghere del Maradona

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Il giorno dopo Napoli-Leicester. Il Diego Maradona, sferzato dal vento e dalla pioggia, è il teatro ideale per una partita d’altri tempi. Azzurri obbligati a vincere per non abbandonare anzitempo il percorso in Europa. Spalletti conta gli arruolabili e schiera l’unico undici al momento disponibile. La formazione ha comunque un senso e un’identità e parte subito forte. Poco più di venti minuti e il Napoli è avanti di due. Ounas in apertura e Elmas confezionano il doppio vantaggio. Partita che sembra mettersi in discesa. Ma è solo un’illusione.

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Il giorno dopo Napoli-Leicester. Gli inglesi, sospinti dai seicento tifosi al seguito e aiutati da un campo che li fa sentire in casa, accorciano prima e pareggiano poi, già prima dell’intervallo. Sarà la reazione delle squadre avversarie, sarà un momento di pausa, toccherà a Spalletti intervenire, ma per gli azzurri, dopo quelle con Verona, Sassuolo e Atalanta, è la quarta rimonta che subiscono nelle ultime settimane. Inizia a diventare preoccupante.

Il giorno dopo Napoli-Leicester. Pochi minuti della ripresa e gli azzurri piazzano la freccia del sorpasso, ancora una volta con Elmas. Gli inglesi non ci stanno. Inizia una gara d’altri tempi. Nelle pozzanghere del Maradona, si lotta palla su palla. Tra difensori lenti e campo pesante, si trova perfettamente a suo agio Petagna che sfodera una delle migliori prestazioni della sua carriera. Lotta e, strano a dirsi, corre, eccome se corre, su ogni palla. Buca goffamente il pallone del possibile 4 a 2, ma non gli si può assolutamente rimproverare niente. E’ uno degli eroi della serata.

Il giorno dopo Napoli-Leicester. Malgrado il campo pesante, Zielinski regala spunti di gran classe. Dribbling, sterzate e imbucate da applausi. E non è l’unico. Lo stesso Malcuit, chiamato in causa per sostituire uno sfortunatissimo Lozano, macina chilometri sulla sua fascia di competenza. I due centrali sempre attenti e, nel finale, diventeranno tre, con l’ingresso di Manolas, chiamato in causa a difendere il fortino azzurro. Al triplice fischio, Il Maradona esplode. I giocatori si abbracciano a centrocampo. Spalletti si tuffa sul prato inzuppato. E’ certamente anche la sua vittoria. Ha conferito al gruppo un’anima e un senso di appartenenza Lo stadio canta. L’avventura in Europa continua. Missione compiuta.

Stefano Napolitano

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