Ultime calcio -Il presidente FIGC Gabriele Gravina non ha gradito le accuse al suo operato espresse dal presidente del Coni Giovanni Malagò. E gliel’ha detto ini venti minuti di colloquio, arrivando a sostenere che quelle censure suonano come un atto di sfiducia da chi «non è più sintonia con lo sport». Lo racconta il Corriere dello Sport di oggi:
"Il presidente della Figc rifiuta la critica di «procedere a vista» e di non aver trovato un accordo chiaro con tutti i soggetti coinvolti. Ma tu, gli avrebbe chiesto provocatoriamente Gravina in uno dei passaggi più accesi, saresti riuscito a mettere d’accordo chi punta allo scudetto con chi teme di retrocedere? La strategia della Figc continuerà a ruotare attorno a tre punti fermi.
- quando il governo riapre il Paese, il calcio riparte.
- si riparte insieme con le altre federazioni europee
- i campionati si portano a termine, anche se si trattasse di giocarli in autunno
Per questo Gravina ha respinto al mittente le accuse di indeterminatezza sui tempi e sui piani. L’unico riferimento oggettivo è la data del 4 maggio come probabile fine del lockdown. Se la previsione sarà rispettata, tre-quattro settimane di ritiro e di controlli sanitari e il primo giugno si parte, per finire a metà luglio"