CdM - Con Milik ai box arriva l'ora di Llorente: lo spagnolo ha già segnato al Meazza quando giocava con la Juve

Rassegna Stampa  
CdM - Con Milik ai box arriva l'ora di Llorente: lo spagnolo ha già segnato al Meazza quando giocava con la Juve

Fernando Llorente scalpita per giocare nuovamente dal primo minuto dopo l'infortunio di Milik. Lo spagnolo si è allenato duramente durante la sosta

Secondo l'edizione di oggi del Corriere del Mezzogiorno, il Re Leone si sente in gabbia, scalpita. È pronto a ruggire e vuole offrire il suo contributo. Soprattutto ora che Milik sarà fuorigioco, almeno per un po’.

Il polacco è ai box per un infortunio ai muscoli addominali e ne avrà per un po’. Contro il Milan, Fernando Llorente, 34 anni, potrebbe trovare spazio, almeno a partita in corso. E vuole essere determinante, perché quando sale il livello dell’avversario il basco si fa trovare sempre pronto. Nelle grandi sfide, il suo zampino c’è sempre. E del resto con il Milan a San Siro ha già segnato il 2 marzo del 2014, da pochi passi, con la maglia della Juventus.

Lui, la sindrome dello stadio Meazza non l’ha mai sofferta, come in altri palcoscenici e contro grandi avversari. Finora Carlo Ancelotti lo ha utilizzato con il contagocce. Ha giocato dieci gare (e solo due da titolare) per un totale di 322’. Pochi minuti, ma conditi da tre gol e un assist. Una rete contro il Liverpool al San Paolo in Champions: la più importante della stagione finora. E poi una doppietta in campionato contro il Lecce in trasferta, alla prima da titolare. Per il centravanti un grande inizio di stagione, poi la sfortuna, qualche gol mancato per un soffio e un utilizzo non proprio regolare. Del resto lui ha sempre saputo, sin da quando è arrivato, di non dover fare ombra a Milik, l’attaccante che il Napoli considera titolare. Ma ora sente che può prendersi la ribalta e soprattutto spazio nell’undici azzurro. Il bottino fin qui raccolto non è il massimo, ma Fernando sa che ora è il suo momento e può tornare protagonista con la maglia del Napoli.

Arrivato a Napoli nelle ultime ore di trattative, il centravanti di Pamplona era stato accolto con un pizzico di scetticismo da una piazza che in estate aveva accarezzato le ipotesi Mauro Icardi e James Rodriguez. Ancelotti invece lo aveva voluto con forza: Llorente, già alla Juventus dal 2013 al 2015, rappresentava nei piani dell’allenatore del Napoli l’attaccante ideale per completare il reparto. La sua esperienza, forte anche di testa e utile per cambiare la gara in corsa, erano le caratteristiche che mancavano al gruppo azzurro. Per un po’ lo spagnolo sembrava aver convinto tutti: tre gol e un assist in 132 minuti. Il rigore non assegnato contro l’Atalanta, qualche prestazione non proprio convincente e complice anche la verve di Milik, Llorente è caduto nel dimenticatoio. In queste due settimane di sosta si è allenato con grande voglia e spirito di sacrificio ed è pronto a conquistare di nuovo i tifosi azzurri che avevano cominciato ad apprezzare le sue doti, salvo poi farsi domande sul reale valore dell’attaccante basco.

Il suo tasso tecnico e il suo impegno non sono in discussione e il suo calo di rendimento, rispecchiano l’andamento non proprio lineare del Napoli che non vince ormai da un mese, dalla sfida con il Verona del 19 ottobre scorso. Ora potrebbe essere giunto il suo momento, quello atteso da Llorente. Soprattutto il ritorno al gol che manca ormai dal 22 settembre, dalla doppietta contro il Lecce. Il Re Leone è pronto a colpire ancora.

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