Mino Raiola entra, Lorenzo Insigne apre, Aurelio De Laurentiis cosa fa? Teoricamente si potrebbe riassumere così l’intervista rilasciata dal capitano del Napoli al Corriere dello Sport. Una intervista chiara, coerente e che fa luce su diverse cose. A differenza di altri che, parlando di un eventuale addio, si ponevano un limite che dava quella solita sensazione di ‘dice e non dice’ - Insigne prende la questione di petto e ci mette la faccia. Gli va dato atto. Ma non è che abbia detto di voler andar via a tutti i costi. Assolutamente no. Quindi calma con i giudizi affrettati, dettati anche dalle parole in prima pagina.
Non si è mai nascosto Lorenzo, va detto. Anche quando ha avuto delle reazioni poco felici nei confronti del pubblico, che sia dopo una sostituzione o nello sfogo subito dopo il Sassuolo. Il tempismo dell’intervista-confessione, a cinque giorni dalla partita più importante dell’anno, non è perfetto.
Anzi, a leggere le reazioni social il sentimento medio non è positivo: nonostante la rassicurazione («Siete liberi di non crederci. Ma ritengo che Raiola sia il più forte in circolazione e che rappresenti un’autorità. Ma non c’è dietrologia, qua voglio starci a lungo»), il legarsi a Raiola per molti può significare - anche erratamente, per carità - un eventuale addio.
Se una parte parla, l’altra potrebbe rispondere. Perché il tifoso del Napoli vorrebbe a questo punto chiarezza: qual è il punto di vista di De Laurentiis? A Salisburgo disse
“Non mi risulta che sia sul mercato, un conto è desiderare, un conto è dire che sia appetibile. Non c'è un prezzo”
A settembre però il prezzo lo fece:
A distanza di cinque mesi, un’inversione di marcia. Difficile, tuttavia, che il patron si potesse riferire a lui due settimane fa:
“Abbiamo fatto tesoro di chi è più corretto per un gioco ancelottiano e chi invece, pur essendo un grandissimo campione di grandi prospettive, forse è meglio che giochi da qualche altra parte"
Insigne va per i ventotto anni, e le prospettive sono passate da un pezzo: rimane solo l’amarezza nel cuore del tifoso, che ha visto un capitano - Hamsik - cercare ossessivamente la cessione in Cina; ed un altro - Insigne - che a pochi mesi dall’ufficalizzazione della fascia parla apertamente di
«ritrovarsi dinnanzi ad un’offerta, come dire?, irrinunciabile. Questo sì, può succedere»
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