di Claudio Russo – twitter:@claudioruss
Sette partite senza di lui in campionato, uno score da aggiornare: adesso sono cinque le vittorie, contornate da due pareggi, del Napoli quando Gonzalo Higuain non gioca. E nemmeno quando si siede in panchina. Si accomoda in tribuna d'onore, il Pipita: a tre-quattro sediolini di distanza c'è il suo presidente De Laurentiis, e assieme si godono una partita buona nel primo tempo e migliore, decisamente, nella ripresa grazie ai gol di Hamsik, poi, e di Zapata, prima.Proprio lui, Duvan: l'uomo che Higuain relega sistematicamente (e anche giustamente) in panchina. Il ragazzo che studia alle dipendenze del Pipita in allenamento e sfrutta al meglio le possibilità che Rafa Benitez gli può dare. Higuain non c'è? C'è Zapata, altro che problemi. Una serata in tranquillità, la seconda dopo quella di Parigi al Banana Room - Le Queen Club venerdì sera, in compagnia di un altro franco-argentino come lui, David Trezeguet. Due ragazzi che hanno vissuto e vivono per il gol. Accomunati dal vivaio del River Plate e dalla rivalità tra Juventus e Napoli.
Il Pipita prima si copre metà volto con le mani, magari perchè fotografato durante l'azione che porta Berardi al tiro che finisce a lato oppure al tiro di Magnanelli che il suo amico Andujar mette sul fondo. Poi sorride, forse dopo il 2-0 del suo capitano Marek. Gonzalo sorride, e allo stesso tempo la sua assenza non si sente in mezzo al campo. Almeno guardando al risultato, ovvio. Perchè, dopotutto, dopo la partenza di Pepe Reina, Behrami e Pandev, tre simboli dello spogliatoio azzurro, se c'è un leader quello è Higuain.
Fondamentale con i suoi 19 gol stagionali, a -5 dalla sua prima stagione in azzurro, e siamo ancora a febbraio. Con tre competizioni da giocare: un secondo posto da agguantare e strappare alla Roma, una Europa League giocata per la seconda volta in carriera e, perchè no, da provare a vincere, una Coppa Italia da difendere. Il Pipita è pronto, con una consapevolezza in più: dovesse mancare lui, c'è qualcuno in grado di sostituirlo degnamente. E allora, per una sera, Gonzalo può 'rilassarsi' e lasciarsi andare alle mani sul volto e alle risate, come un perfetto tifoso.
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