Pecci: "Con Gattuso il Napoli sbaglia meno, per il Torino sarà difficile. Maradona-Messi? Diego è inavvicinabile"

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Eraldo PecciEraldo Pecci

Eraldo Pecci a Il Mattino

Notizie Napoli calcio. Eraldo Pecci, doppio ex di Napoli e Torino, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni de Il Mattino. Ecco il suo pensiero a poche ore dalla sfida: 

Napoli-Torino, intervista Pecci

«L’allenatore è un uomo che deve provare a fare il minor numero di danni possibili. Il Napoli non è rinato con Gattuso, sta solo sbagliando meno».

Quindi Ancelotti ha fatto danni? 
«Ancelotti è stato chiamato a Napoli per rispondere ad esigenze più alte, a fare il salto di qualità: ma la società non gli ha messo a disposizione i giocatori giusti per farlo. Sicuramente avrà commesso degli errori: ma è stato con Sarri che il Napoli è andato oltre il suo livello, con Ancelotti è sceso per provare a fare uno step per sedersi al tavolo delle grandi d’Europa, senza riuscirci, mentre con Gattuso, che sta facendo del suo meglio, sta ritrovando la sua dimensione. Un allenatore, però, incide poco, lo dimostrano il Pescara ed il Milan tra gli anni 80 e gli anni 90». 

Oggi, arriva il Torino al San Paolo. Si aspettava una stagione così difficile per i granata? 
«Credo che anche in questo caso l’allenatore, anzi gli allenatori c’entrino poco. Lo scorso anno il Torino partiva sempre dallo 0-0, uno come Nkoulou le prendeva tutte. Oggi, il Toro parte sempre di un gol sotto, lì dietro ci sono sempre errori e mancate chiusure. Non credo che sia solo colpa di questo o di quel tecnico. C’è qualcosa nato storto in questa stagione».

Tutto facile per il Napoli? 
«Anche stasera il Toro si può fare gol da solo, si trova in uno stato mentale dove può accadere qualsiasi cosa, soprattutto dalle parti di Sirigu. Oppure giocare una partita di nervi e mettere seriamente in difficoltà il Napoli. Anche se, visto il momento, sarà tosta per il Toro uscire indenne al San Paolo».

Lo stadio dove ha giocato con Maradona. E dove è stato Messi qualche giorno fa. 
«Si, infatti penso che la mossa di cedermi fu determinante per far vincere lo scudetto al Napoli (ride ndr). E non mi chieda di far paragoni tra i due: Diego è stato il genio assoluto, la sublimazione dell’essere sudamericano, con tutto quello che significa. AncheMessi è argentino,ma è stato costruito a Barcellona il suo talento: resta un giocatore stratosferico,ma non avvicinabile a Maradona. Diego era un leader vero, lo ha dimostrato con la Nazionale: Messi non lo sarà mai».

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