A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio di Umberto Chiariello, è intervenuto Gianni Improta, ex calciatore del Napoli:
"Io Baronetto di Posillipo? Per l’eleganza nel gioco e nel modo di vestire, così mi dicevano. Ho un aneddoto sul giorno del mio esame di stato che cadeva il giorno di un torneo a Roma. Tuttavia, i professori non ce la facevano per tempo, quindi mi alzai dal banco e chiesi di essere interrogato. La commissione mi disse di dover aspettare il mio turno e dissi che sarei andato via, inizialmente si allarmarono, quando arrivò l’ora dell’appuntamento, mi alzai e me ne andai. Mi sono diplomato, poi, da privatista e durante la mia carriera ho incontrato un professore della commissione, fu lui a riconoscermi e mi disse: ‘Hai fatto bene ad andartene’. Inter-Napoli? Ci andiamo a prendere quello che ci tolsero quell’anno. Al di là del mio ottimismo, vedo già il tricolore cucito sul petto: finora ha dimostrato di essere la più forte e non ho dubbi sul fatto che continuerà a mostrarlo. È la forza del Napoli che mi fa dire queste cose, non perché ci ho giocato o perché ne sono tifoso. Lo dico con convinzione. De Laurentiis? Per quale motivo non bisogna criticare quando c’è qualcosa che non va? Io non ce l’ho con nessuno, al contrario, quando fanno qualcosa di bello e di importante sono il primo a dirlo. Le critiche devono essere costruttive, non prese di posizione".