Tre indizi fanno una prova, adesso Rafael può cadere in un vortice pericoloso. E a fine stagione la delusione può essere doppia...

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Tre indizi fanno una prova, adesso Rafael può cadere in un vortice pericoloso. E a fine stagione la delusione può essere doppia...

di Pasquale Cacciola - twitter: @PE_Bahia

Trabzonspor, Sassuolo e Torino. Se tre indizi fanno una prova, allora all'ombra del Vesuvio non ci sono più dubbi: le gerarchie tra i pali sono cambiate. Addio tentennamenti, Rafa Benitez ha fatto di necessità virtù. Spazio dunque all'esperto e autorevole Andujar, fuori il talentuoso Rafael nel momento più difficile della sua carriera. Così colui che inizialmente era stato designato appena per la Coppa Italia, è diventato adesso patrone di quella porta che, coincidenza, dal suo arrivo non è più violata come una volta. Ieri un altro intervento super, sulla rovesciata ravvicinata e potente di Quagliarella, tutto una settimana dopo il volo all'incrocio sul tiro di Magnanelli.

Al gigante argentino va il merito di essersi fatto trovare subito pronto, nonostante insensati pregiudizi e una lunga inattività, mentre al brasiliano va il demerito di non aver saputo cavalcare l'onda dell'entusiasmo di Doha che l'aveva visto protagonista. Nulla si può rimproverare invece al tecnico spagnolo, che ha forse avuto più pazienza della media e che ora ha bisogno concretezza nel momento cruciale della stagione.

Oltre il danno, la beffa. Forse anche doppia per l'ex Santos. Adesso non solo pende un grosso punto interrogativo sul suo futuro in azzurro, ma di questo passo rischia di perdere anche il posto in nazionale come tra l'altro confermato da Claudio Taffarel, preparatore dei portieri della Seleção, ai nostri microfoni: "In Italia ci sono lui e Neto, ma sarebbe difficile convocare due portieri che non hanno continuità". Tutto nell'anno della Coppa America, dopo che ha già perso le Olimpiadi per un infortunio e il Mondiale per il cambio di guida tecnica. E pensare che era sbarcato in Italia per essere titolare e che Dunga l'aveva inquadrato come erede di Julio Cesar. Il 2015 della muralha può rivelarsi da incubo.

La speranza, per il bene di tutti, è che possa tornare a essere quanto prima il brillante portiere ammirato in Sudamerica. La sensazione è che spodestare Andujar in questo periodo diventerà partita dopo partita sempre più difficile, ma di sicuro Benitez gli darà nuove chance. Dovrà soltanto essere bravo a coglierle tutte, meticolosamente. Poi per il futuro si vedrà. Ruolo da secondo o prestito altrove adesso poco importa, al momento c'è un investimento e un talento da salvaguardare. Carpe Diem, Rafael!

©​RIPRODUZIONE RISERVATA

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