“Anguissa in Coppa d'Africa? Lo convocherò sicuramente. Se mi dirà di voler restare a Napoli? Giocare la Coppa è una gioia, è una cosa che viene dal cuore. Se poi mi dirà di non voler giocare pazienza, ma credo non avverrà mai” - Toni Conceicao, ct della nazionale del Camerun, a CalcioNapoli24
Coppa d’Africa, quanti problemi. Premesso che mancano ancora tre mesi alla competizione che si terrà, guarda caso, proprio in Camerun dopo il terzo spostamento delle date della competizione (dapprima giugno-luglio 2021, poi gennaio-febbraio 2021, infine gennaio-febbraio 2022 causa Covid), il Napoli in questo momento si basa su un asse centrale formato da Kalidou Koulibaly in difesa, André Frank Zambo Anguissa a centrocampo, Victor Osimhen in attacco.
Senegal (girone B), Camerun (girone A) e Nigeria (girone D), tre nazionali presenti alla prossima edizione che si terrà dal 9 gennaio al 6 febbraio. Ed un trio di giocatori - ai quali potrebbe aggiungersi l’algerino Adam Ounas, vedremo - che verrà a mancare nella rosa di Spalletti da un minimo di tre partite (Juventus 6 gennaio, Sampdoria 9 gennaio, Bologna 16 gennaio), ad un massimo - nel caso di due azzurri finalisti - di cinque (Salernitana 23 gennaio, Venezia 6 febbraio).
Al netto dei problemi (quanti?) che questa tripla/quadrupla assenza potrà apportare al Napoli, c’è una curiosità relativa ad uno dei tre azzurri, casualmente proprio l’ultimo arrivato André Frank Zambo Anguissa: tornando indietro del tempo, fino all’edizione del 2017, un giovane Frank - ai tempi all’Olympique Marsiglia - fece sapere per tempo al selezionatore dell’epoca, Hugo Broos, di non voler rispondere alla convocazione per la Coppa d’Africa.
Non fu l’unico: dissero no anche André Onana (Ajax), Joel Matip (Liverpool), Guy Roland Ndy Assembe (Nancy), Allan Nyom (West-Bromwich-Albion), Maxime Poundje (Girondins-Bordeaux), Eric Choupo-Moting (Schalke), e Ibrahim Amadou (Lille). Con buona pace di Broos, che prima diramò un comunicato pregno di delusione (“Questi giocatori hanno messo gli interessi personali al di sopra di quelli della squadra nazionale e la federazione si riserva il diritto di agire contro i giocatori in conformità con il regolamento FIFA”), e poi finì per alzare al cielo il trofeo rinfacciandoglielo (“C’erano un sacco di problemi, tipo i giocatori che non sono voluti venire con noi. Va bene, è stata una loro decisione, ma magari adesso si staranno dicendo ‘cavolo, perchè mi sono unito a loro?’”).
Cosa ci fu dietro la decisione di Anguissa di rifiutare la convocazione, peraltro dopo esser inserito nei 35 pre-convocati? Molto semplicemente, la scelta di sfruttare al meglio la prima stagione da titolare al Marsiglia - favorita dal cambio in panchina: il 20 ottobre 2016 arrivò Rudi Garcia -, spiegata in due occasioni:
A distanza di cinque anni, la situazione è diversa. Stavolta non vale la questione del posto da titolare - Anguissa è diventato rapidamente un pilastro del Napoli di Spalletti -, e non avrà dunque valore la questione di cui parlò Jean-Bruno Tagne, giornalista del quotidiano camerunense Le Jour (“Chi va alla Coppa d’Africa perde il posto”). L’ex portiere camerunense Joseph-Antoine Bell, interpellato su Anguissa e sulla sua scelta, lo definì così: “Non è un problema la sua umiltà, ma ha detto una cosa stupida”.
Potessero decidere De Laurentiis, Spalletti ed i tifosi, questa ‘stupidaggine’ di rinunciare alla convocazione per la Coppa d’Africa verrebbe ripetuta eccome. Ma giocarla davanti ai propri connazionali è un’altra cosa, sceglierà André Frank. La convocazione è cosa certa, poi se vogliamo dare credito alla scaramanzia: l'ultima volta in cui Anguissa ha detto no, il Camerun ha finito con l'alzare il trofeo.