"Rationalising randomness", l'uomo senza statistiche e la 'pazzia' di Ankersen: Midtjylland, un modello da evitare

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Rationalising randomness, l'uomo senza statistiche e la 'pazzia' di Ankersen: Midtjylland, un <i>modello</i> da evitare

Il Napoli contro il Sistema? Detta così, potrebbe risultare un titolo abbastanza forte. Cambiando la parola Sistema con Modello, tuttavia, la frase cambia totalmente significato e si avvicina notevolmente alla sfida che giovedì metterà di fronte la squadra di Maurizio Sarri al Midtjylland (pronuncia: Mi-Tiu-Lend).

IL MODELLO - Quella dei danesi è una storia che merita di essere raccontata: non solo perchè sono nati soltanto 16 anni fa nel 1999 dal proprietario di un'azienda di legname come Johnny Rune e da un proprietario di una concessionaria d'auto come Steen Hessel, ma anche e soprattutto a causa de Il Modello. Il Modello, esatto. Ovvero? Quando vi abbiamo presentato il Midtjylland, avevamo proposto un estratto del racconto fatto da Rivista Undici: "Algoritmi, rilevamenti, incroci, statistiche: sono i KPI (Key Performance Indicators) che creano l’ingranaggio perfetto, il telaio sul quale operare i cambi all’intervallo (comunicati via sms al mister dagli osservatori), gli allenamenti specifici e le campagne acquisti mirate". Volendo essere ancora più specifici, la questione del Midtjylland coinvolge un altro paio di persone: Matthew Benham e Rasmus Ankersen.

Il primo è un inglese diventato improvvisamente ricco dopo aver sbancato i bookmakers grazie al calcolo delle probabilità, che si è comprato la sua squadra del cuore (il Brentford) ed è stato folgorato dal libro "The Gold-mine Effect" scritto dal secondo nome che avete letto prima, Rasmus Ankersen. Come si legge su Undici, Ankersen "separa performance e potenziale, invita a guardare la storia e il carattere dei ragazzi al di là del risultato, spiega che le compagnie impiegano il 2% del tempo a reclutare personale e il 75% del tempo a correggere le scelte sbagliate". Benham contatta Ankersen, è l'inizio della fine: nel 2014 si investe nel Midtjylland, nel quale Ankersen aveva giocato da ragazzo.

NON RAZIONALIZZARE LA CASUALITA' - Ankersen, in una lunga intervista agli olandesi di De Correspondent, racconta: "Non possiamo spendere più dei nostri concorrenti, quindi dobbiamo superarli tramite le nostre idee. E pensiamo che un'attenta analisi dei dati sui campionati, squadre e giocatori ci può dare un vantaggio". Ad esempio i calciatori vengono firmati perchè degli algoritmi li hanno evidenziati come calciatori dalle prospettive sottovalutate. Modelli matematici anche sui calci piazzati, con incontri tra i calciatori, gli allenatori, lo stesso Ankersen. Basta non trarre la conclusione che il Midtjylland sia andato bene sulla base di quei numeri perchè altrimenti Ankersen vi dirà che state razionalizzando la casualità. Vi darà dello stupido, insomma.

Per far capire un po' che tipo è questo Ankersen: la classifica, per lui, vale fino ad un certo punto. "Il modello prevale la posizione in classifica nella valutazione della performance, in questo momento della stagione la classifica sta mentendo: siamo la migliore squadra, ma i nove punti di distanza tra noi ed il Copenhagen non riflettono tutto. La differenza sta nel fatto che in alcuni match siamo stati fortunati e loro no. Dico al mio staff di non pensare che noi siamo forti solo perchè siamo primi in classifica. Siamo bravi perchè è il nostro modello ad affermarlo". Fatto sta che arriva Benham, il proprietario-scommettitore: promosso Ankersen presidente, il messaggio è chiaro: le decisioni a breve e lungo termine non sarebbero state prese nel modo classco, ma seguendo un modello che avrebbe messo in relazione le squadre europee simile a quello che ha permesso all'inglese di diventare milionario. Un cambiamento radicale, ma favorito dal fatto che le casse del Midtjylland erano abbastanza vuote. E se uno ti porta dei soldi, dice Ankersen, tendi ad ascoltarli.

TIM SPARV, THE NO STATS ALL-STAR - Quando si parla di calciomercato, si tenta di acquistare i calciatori in grado di migliorare la propria squadra. Ma quando si acquista un mediano che non eccelle nei contrasti vinti e nei palloni recuperati, c'è qualcosa che non torna. Tim Sparv è uno di questi. L'uomo senza statistiche, arrivato dalla serie B tedesca del Greuther Furth perchè "il modello dice che la squadra era tanto buona da poter giocare nella Premier League". Eh? 

Il modello di Ankersen, un uomo che mentre leggi le sue dichiarazioni rischi di pensare che i pazzi, ogni tanto, hanno ragione, praticamente mette in relazione tutte le squadre europee come se giocassero un solo campionato. E allora mettendo a confronto tutte le squadre, il Furth di Tim Sparv è quasi in testa. Scegliere i giocatori è facile, non bisogna visionarli perchè è già il Modello a promuoversi. Difficile magari è convincere il giocatore ad andare a giocare ad Herning, paesello da cui partì il Giro d'Italia qualche anno fa. Il ruolo dello scout, detto questo, è totalmente stravolto. Non si va più a vedere le partite perchè "un match non ti dice nulla, basarsi su qualche prestazione distorce la visione". Il messaggio inviato è che non bisogna valutare se un giocatore è buono oppure no, bisogna capire se un calciatore può essere utile da un punto di vista psicologico e personale.

NESSUNO E' PERFETTO - "Nessun modello è perfetto, ma noi confidiamo nel fatto che il nostro sia molto buono. Abbiamo ridisegnato il club su una domanda: come apparirebbe una società di calcio se non avesse occhi ed orecchie? Ovviamente c'è bisogno di un elemento umano, ma se fin dall'inizio diciamo 'Dev'esserci una combinazione di statistiche ed essere umani', allora non sareste abbastanza radicali da essere in grado di fare differenza". 

Rasmus Ankersen chiude così il suo lungo racconto del Midtjylland, la società acquistata da uno scommettitore, gestita da uno scrittore, comandata da un Modello matematico che determina acquisti e schemi. Roba da matti, eppure qualcosa di vincente. Leggendo tutta la storia della società danese, che peraltro ha delle società satellite in Africa dalle quali attinge giovani talenti (occhio a Pione Sisto, per dirne uno), non si può non guardarli con simpatia. Detto questo, il Modello che indicazioni darà in vista della sfida al Napoli in Europa League? Anzi, dato che il Modello mette in relazione tutte le società europee: il Napoli in quale posizione sarà?

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