Le 10 cose che non sapevi su Diego Carlos: venditore di ghiaccioli, picchiato dall'arbitro e quel fisico che manda in tilt lo staff

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Le 10 cose che non sapevi su Diego Carlos: venditore di ghiaccioli, <i>picchiato</i> dall'arbitro e quel fisico che manda in tilt lo staff

Diego Carlos Napoli. Il difensore del Siviglia nel mirino della SSC Napoli per sostituire Kalidou Koulibaly. le 10 cose che non sapevi su Diego Carlos del Siviglia

Calciomercato Napoli - Diego Carlos Santos Silva, è il difensore brasiliano del Siviglia l'ultima idea di Cristiano Giuntoli. Nell'estate che molto probabilmente porterà all'addio di Kalidou Koulibaly, il Ds azzurro gioca d'anticipo e prova a tutelarsi con un giocatore tra l'altro molto simile al difensore senegalese. Roccioso, forte fisicamente ma al contempo dotato anche di una certa velocità. Andiamo a scoprire nel dettaglio alcune curiosità del 27enne sudamericano. 

Diego Carlos

Le 10 cose che non sapevi su Diego Carlos

1 - La sua avventura nel calcio professionistico inizia nel 2012, ma prima era un umile operaio. Levigava, dipingeva e confezionava armadi e vari mobili. Ancor prima, da bambino, vendeva ghiaccioli per aiutare la famiglia

2 - Nasce in realtà come centrocampista di rottura a cui abbinava quantità e qualità. E' stato al Desportivo Brasil, la squadra con cui ha fatto il grande salto, che si è inserito al centro della difesa, ruolo con cui ha poi fatto strada. 

3 - Partito da São Paulo, l'Italia o l'Inghilterra sarebbe il quarto Paese e campionato. E' stato in Portogallo con la maglia dell'Estoril Praia e del Porto, in Francia tra le fila del Nantes e infine in Liga al Siviglia. 

4 - Ha una clausola rescissoria da 75 milioni di euro. Se il Siviglia dovesse l'intero valore contrattuale, potrebbe diventare il secondo difensore più pagato al mondo dopo Virgil Van Dijk costato 84 milioni. 

5 - Ricordate l'arbitro francese squalificato per aver dato un calcio a un giocatore in Ligue 1? La vittima era proprio Diego Carlos. In una ripartenza parigina, il brasiliano fece cadere involontariamente il direttore Tony Chapron e questo, con un gesto di stizza, provò inutilmente a sgambettarlo. Non contento, espulse il giocatore credendo in un atto intenzionale. La squalifica, in secondo momento, gli fu tolta e il fischietto di Flres fu fermato. 

6 - Sempre al Nantes ha vissuto in prima persona il dramma di Emiliano Sala. Il difensore era in particolare un amico intimo del defunto attaccante e definì quella tragedia come uno dei momenti più difficili della sua vita. "Quel giorno tornai a casa, mi misi sul letto e ho iniziato a piangere. Mio figlio mi ha chiesto cosa succedesse, ma non sapevo cosa dire. Papà ha perso un amico. Un grande amico", riferì in un'intervista in cui non trattenne le lacrime. 

7 - "Se un giorno andrò via, sarà solo per un club molto più grande ", ha dichiarato il brasiliano in un'intervista dello scorso 3 marzo a Muchodeporte. "Il mio agente non mi mi sta dicendo nulla, sono io che non voglio saperne poiché potrebbe distrarmi", ha riferito a proposito di un interesse in particolare di Jurgen Klopp. Il Liverpool, in effetti, è particolarmente attento al giocatore. 

8 - Ha giocato contro Neymar e Mbappé, ma non ha eletto nessuno di loro come giocatore più 'fastidioso' della Ligue 1. Il prescelto, piuttosto, è stato l'ex azzurro Edinson Cavani. "E' molto forte, la prende da qualsiasi posizione e non si ferma mai. Ti fa lavorare molto e ritorna anche indietro per aiutare i suoi compagni. Nonostante l'età...", ha raccontato un incredulo Diego Carlos. 

9 - Come ogni brasiliano, sogna la maglia della Seleção che finora non ha mai vestito. Ma il momento potrebbe essere davvero vicino. Il Ct Tite, alla ricerca di un profilo da inserire alle spalle dei leader Thiago Silva e Marquinhos, ha posato gli occhi su di lui per completare il reparto oltre Eder Miltão. 

10 - Alto 1.87 metri per 89 kg, è chiamato 'il muro' dalla tifoseria del Siviglia. La sua predisposizione fisica mette alle strette lo staff tecnico, il quale, per evitare l'eccesso di massa muscolare che gli costerebbe velocità e mobilità, è costretto a un lavoro differente. Ovvero una scheda individuale più improntata attraverso il proprio corpo e meno votata alla palestra. "E' un animale", ha riferito di recente il compagno di reparto Jules Koundé. Motivo per cui - rivela - spesso è anche preso in giro nello spogliatoio. 

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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