Il giorno dopo Napoli-Parma...Allenatore e maglia nuova, ma gioco e risultati vecchi

Rubriche fonte : di Stefano Napolitano
Il giorno dopo Napoli-Parma...Allenatore e maglia nuova, ma gioco e risultati vecchi

Il giorno dopo Napoli – Parma è il giorno di Gattuso. Male la prima. Lui, una vita da mediano, partito ragazzino dalla lontana Calabria, sui prati verdi ne ha raccolte eccome di soddisfazioni. Da calciatore ha debuttato tra i professionisti con il Perugia. Calcisticamente, si è forgiato in Scozia, con il Glasgow, campionato duro, adatto alle sue caratteristiche.  Poi il rientro in Italia, alla Salernitana, ma è al Milan che si impone. Con i rossoneri ha conquistato la maglia della nazionale, partecipando a tre mondiali e a due campionati europei. Campione del mondo nel 2006. Al Milan ha vinto tantissimo. Poi le scarpe al chiodo e la carriera di allenatore con alterne fortune. Quella di Napoli, è certamente la sfida più importante della sua giovane carriera da allenatore. E dal primo giorno, ne è apparso consapevole.
 
Il giorno dopo Napoli – Parma, allenatore e maglia nuova. Sistema di gioco vecchio. Il classico 4/3/3. Vecchie anche le amnesie in difesa. Koulibaly non solo la combina grossa ma riesce anche a farsi male. Per il pari si deve attendere l’ingresso di Mertens che impiega due minuti per confezionare l’ennesimo assist con la maglia azzurra. Una decina di minuti anche per Lozano. Troverà il tempo per dilapidare un contropiede. Il messicano, corre, lotta, si impegna, spesso si incarta da solo. Al momento, tra lui, Vargas, e Ounas scegliere non è facile. Nel finale, con gli azzurri catapultati tutti in avanti alla ricerca del goal vittoria, subiscono l’ennesimo contropiede dei ducali che sbancano il San Paolo.
 
Il giorno dopo Napoli – Parma. Non sono bastati voglia, determinazione e generosità agli azzurri. La squadra era sbilanciata e spaccata prima ed è apparsa lo stesso anche ieri. Nessuno che si muove senza palla. A centrocampo uno tra Fabian Ruiz e Zielinski appare di troppo. Allan non può fare il regista. Tutti, poi, più o meno, accusano problemi di tenuta. Per chi ha seguito la preparazione, si è accorto da subito che è stata blanda, magari per evitare traumi. Di contro, la rosa, è flagellata da infortuni muscolari. Gattuso non poteva far certo miracoli in tre giorni. L’organico ha palesi carenze strutturali.  Chi aveva voglia le ha evidenziate a fine mercato. Chi invece, vive di ottimismo sfegatato e senza senso, ha parlato di un gran mercato e dell’organico più forte dell’era De Laurentis. Appare invece, l’organico più incompleto con una serie di doppioni e con alcuni ruoli totalmente scoperti.
 
Il giorno dopo Napoli – Parma. Per il nuovo mister ci sarà da lavorare eccome. Il trend di risultati negativi è molto preoccupante. Di questo passo il Napoli si ritroverà ben presto nella parte destra della classifica. Il bagno di umiltà dovrebbe coinvolgere tutti. L’organico non ha nelle corde la possibilità di essere una squadra propositiva. Forse, considerate le caratteristiche degli attaccanti, si dovrebbe ritornare al sano gioca all’italiana, squadra raccolta dietro e sano contropiede: “ Stile Anfield”. Serve fare punti e muovere la classifica. Inoltre, mai come quest’anno, il mercato di gennaio dovrebbe venire in supporto. Anche se, come il recente passato insegna, molto difficilmente ci saranno ingressi di grido.  Non lo si fece quando in ballo c’era il tricolore, figuriamoci adesso.
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