Secondo l'edizione di oggi di Tuttosport, per Verdi è tutto ok. Lozano al Napoli ha dato il via libera definitivo di Verdi al Toro. Cairo e De Laurentiis, del resto, l’accordo lo avevano raggiunto prima che la squadra raggiungesse Debrecen. Precisamente il 31 luglio, tant’è che il numero uno granata non aveva seguito la squadra in Ungheria per “confezionare” l’accordo. Con una postilla richiesta dal produttore cinematografico: che l’operazione fosse annunciata dopo la conclusione dell’operazione Lozano, il messicano del Psv che Ancelotti sta aspettando a braccia aperte per dare un attacco più deciso alla Juventus e giocarsi le carte, con maggior convinzione del passato, in Champions League. Così Mazzarri avrà a disposizione il giocatore che gli serve per valorizzare al meglio il Toro. E’ l’elemento che aveva messo in cima alla sua lista preferenziale. Verdi, infatti, può stare sia al fianco del Gallo sia qualche metro più indietro, in qualità di trequartista, di Belotti e Zaza. Con lui la squadra avrà più varianti, potrà cambiare faccia e sistema di gioco più volte durante la partita. L’ex bolognese dovrebbe quindi essere a disposizione per la sfida d’andata del 22 contro i Wolves dove i granata si giocheranno, senza paura e timori reverenziali, la qualificazione ai gironi di Europa League. Punteranno decisi ad entrare nell’Europa che conta per restarci il più a lungo possibile. L’obiettivo, infatti, è quello di fare bene in tutte e tre le competizioni. Dall’Europa al campionato senza trascurare la Coppa Italia.
I numeri
Partiamo da una considerazione importante. Cairo e De Laurentiis sono diventati grandi amici. Si sentono spesso per discutere i problemi del nostro calcio e portare nuove idee all’interno della Lega. Detto questo non hanno avuto difficoltà a trovare una intesa per il giocatore. E lo hanno fatto con due soluzioni. La prima prevede un prestito oneroso a dieci milioni ed eventualmente il 50% della vendita nel prossimo biennio. La seconda il riscatto obbligatorio dei granata a dieci milioni: sempre tra due anni. L’intera operazione, dunque, si aggira attorno ai venti milioni, la stessa cifra che Cairo aveva messo da parte per la ciliegina sulla torta. Una valutazione equa. E’ vero che un anno fa per averlo dal Bologna il presidente napoletano aveva dovuto sborsare 25 milioni, ma è altrettanto vero che la passata stagione con la maglia azzurra il giocatore non è stato brillantissimo. In granata, in un ambiente che conosce, potrà tranquillamente dimostrare il suo valore e tornare quello dei tempi bolognesi. Le qualità non gli mancano.
La volontà
Altro fatto da tenere in considerazione: Simone Verdi ha voluto il Toro. Su di lui c’erano altre squadre, soprattutto la Sampdoria. Ferrero lo ha trattato a lungo con il Napoli e ha incontrato più di una volta l’entourage del giocatore. Ma Verdi ha subito detto ai suoi rappresentanti di preferire il Toro. Ha sistemato la maglia granata al primo posto. Sa che Mazzarri lo ha messo al centro del progetto ed è molto motivato. Il fatto di giocare in una squadra che sta dentro all’ Europa e che in campionato punta ai primi posti della classifica lo alletta. Sa bene che a Torino può rientrare nel giro azzurro dove in passato è stato convocato quattro volte. Con Mazzarri, poi, ha un ampio margine di miglioramento perché il tecnico granata riesce a tirare fuori il meglio da ogni giocatore. E di questo Verdi ne ha tenuto conto. Adesso non resta che aspettare l’annuncio ufficiale che può arrivare da un momento all’altro. Chiaro che a questo punto - come detto prima - la speranza del Toro è quella di poterlo avere al più presto per inserirlo nel gruppo. Il Filadelfia lo aspetta. Qualche giorno d’allenamento e poi l’attesissima sfida contro gli inglesi. Magari non verrà inserito subito nella formazione titolare, ma di sicuro tornerà utile a partita in corso e da titolare nella sfida di ritorno. Anche Urbano Cairo, così come Mazzarri sul piano tecnico, ha programmato tutto anche nei più piccoli particolare. Vuole un Toro ancora più forte.