Lunga intervista rilasciata da Claudio Lotito, presidente della Lazio, al Corriere dello Sport.
Presidente, la Juve ha divorziato da Allegri, il nome ricorrente è quello di Simone Inzaghi che lei ha sotto contratto. Sappiamo che De Laurentiis, prima di contattare Ancelotti per il Napoli, ha provato a prendere Simone. Lui rispose che avrebbero dovuto parlare con lei. Inzaghi resta con lei o si apre una discussione? Ci dia una risposta definitiva.
"Inzaghi, per me, rappresenta la storia del club dal mio avvento. Da giocatore è stato il primo a rendersi disponibile nel venire incontro alla Lazio in un momento di grande difficoltà. In quegli anni ha avuto problemi fisici, non ho mai pensato di rescindere il contratto. Simone ambiva a fare l’allenatore, l’ho messo in condizione di farlo. Si è conquistato tutto sul campo, nelle giovanili. Gli avrei fatto fare un passaggio alla Salernitana, l’ho catapultato alla Lazio contro l’idea di tutti".
Presidente, ma Inzaghi resta o no?
"Per quanto riguarda me sì, non ho mai pensato diversamente".
Ma se le dicesse “voglio andare alla Juve“ cosa risponderebbe?
"Questo è un fattore legato al rapporto umano e non all’aspetto lavorativo. Mi addolorerebbe, signficherebbe che Simone non ha capito che tipo di rapporto ho instaurato nei suoi confronti. Si vince e si perde tutti insieme. A Roma, invece, se si vince, vince Tizio. Se si perde, perde il presidente. Simone ha dato un contributo fondamentale per la crescita della società in termini sportivi e di affiatamento con i giocatori e l’ambiente. Quando mi ha chiesto di non vendere Milinkovic io non l’ho venduto. Volevo mettere la squadra nelle condizioni di potersi confrontare con tutti. Nel calcio ci sono fattori imponderabili, abbiamo perso contro Spal e Chievo. Le sconfitte non si devono attribuire solo all’allenatore".