Sconcerti: "La 'nuova' Juve è un colpo di genio: Allegri sa inventare calcio. Inter? Ha un limite, Juve, Roma e Napoli davanti"

Rassegna Stampa  
Sconcerti: La 'nuova' Juve è un colpo di genio: Allegri sa inventare calcio. Inter? Ha un limite, Juve, Roma e Napoli davanti

Scrive Mario Sconcerti nel suo editoriale per Il Corriere della Sera: "Ci sono due cose da evitare di dire sulla Juve che ha battuto la Lazio: la prima è che Allegri l’ha resa più offensiva, la seconda è che la Juve ha trovato ieri una sua struttura, una nuova formazione base. Contro la Lazio Allegri ha semplicemente cercato quello che sa mancargli da sempre, qualità, capacità di palleggio, soluzione tecnica finale. Così ha messo dentro tutti i giocatori di qualità a disposizione, fino a raggiungere equilibri inverosimili. Non ha vinto una Juve offensiva, ha vinto una Juve piena di giocatori che conoscono il calcio. E pazienza se per una volta l’equilibrio era instabile, fino a un giorno fa era instabile tutta la Juve. Allegri si è letteralmente inventato un nuovo assetto. E la Lazio ha perso subito la partita perché non si sarebbe mai aspettata una Juve del genere, con Khedira e Pjanic centrocampisti, Cuadrado e Mandzukic sulle fasce, puri centrocampisti, Dybala ovunque. Ma tutto questo non è nuova vita, è un altrove. Non è ripetibile, è un jolly. La Juve di domani non potrà essere questa. Il vero schiaffo di Allegri è aver scommesso sulla fantasia, sulla sorpresa, sull’idea. Lui che passa per essere un fatalista del gioco all’italiana. Eppure dentro Allegri è sempre stata accesa una luce del demonio. Era un numero dieci in carriera, per di più incompiuto. Fuggì dall’altare il giorno prima del matrimonio. C’è sempre stato l’ombra di una burrasca sul suo abito blu. Oggi si è materializzata in una Juve leggera, incontenibile e allegra fino all’errore. Non ha tracciato una strada Allegri, ha ricordato a tutti che, se occorre, sa inventare calcio come tutti gli altri imbonitori di successo. Ma questa nuova Juve non è un esempio, è solo un colpo di genio, un’ultima provocazione. Domani sarà un’altra Juve, un altro calcio. Il problema è nostro, non suo, siamo noi che ci fidiamo delle etichette che mettiamo. Siamo noi che non vediamo il futuro mentre Allegri cambia il presente. Cambia anche l’Inter, normale a Palermo, infatti vince come fosse un righello bagnato, la linea va dritta lo stesso. Era questa normalità che mancava da anni, tranne in qualche idea di Mancini. Andrà ancora avanti l’Inter, anche se a me sembra abbia un limite: Juve, Roma e Napoli hanno sempre qualcosa in più. Trovo infine ingiusto alzare adesso la voce con il Milan perché la classifica si inclina. È molto tempo che al Milan non si parla più di calcio vero, solo di fantasie finanziarie mai davvero controllate fino in fondo. Non ricordo situazioni così complesse e un po’ vigliacche (la squadra dei giovani, vendo solo se comando, sono solo caparre) come questa del vecchio Milan. Davvero qualcuno pensava che la squadra potesse fare di più? Non perde il passo la Roma, Dzeko è diventato determinante. Non c’è stato ritmo, ma c’è stato abbastanza calcio. La Roma sarà lì fino alla fine".

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