Ultime Coronavirus - Rischiano di non riaprire, quando sarà possibile farlo, per la crisi che stanno vivendo. Sono le botteghe artigiane presepiali di San Gregorio Armeno che stanno soffrendo per le conseguenze della chiusura delle loro attività dovute al lockdown .
Come riporta Il Corriere del Mezzogiorno:
"Per loro, per la zona di San Gregorio Armeno, immaginare il distanziamento sociale così come inteso finora è pressoché impossibile. Basti pensare che, da un paio di anni, il Comune è costretto a istituire il senso unico pedonale per far confluire più correttamente la folla che si addensa a migliaia per il dedalo di stradine tipiche dei presepi. Ecco perché i maestri bottegai hanno inviato al Governo, alla Regione Campania e al Comune di Napoli una lettera per chiedere aiuti «concreti», per evitare che, quando sarà possibile la riapertura, «non si perderà il lavoro». L’allentamento delle misure di restrizione, previste per la Fase 2, «non porterà alcun beneficio per le nostre botteghe, per un comparto che rappresenta un importante attrattore turistico della città di Napoli oltre a essere simbolo internazionale che caratterizza l’italianità nel mondo». Le botteghe storiche chiedono «un contributo a fondo perduto per le mensilità, a partire da marzo fino a fine settembre 2020, a titolo di aiuto per l’affitto dei locali e le spese da sostenere per l’acquisto dei materiali necessari per l’adeguamento degli esercizi alle nuove norme di sicurezza, l’esenzione di Tari e Cosap per il 2020 e di quelli previdenziali e fiscali previsti per gli stipendi dei dipendenti, fino al 31 dicembre 2020»".
San Gregorio Armeno