Il Roma - Pavoletti-Sarri, corsi e ricorsi storici: quando con una tripletta ai suoi danni Pavoloso fece innamorare di sé il tecnico azzurro

Rassegna Stampa fonte : di Fabio Tarantino per il Roma
Il Roma - Pavoletti-Sarri, corsi e ricorsi storici: quando con una tripletta ai suoi danni Pavoloso fece innamorare di sé il tecnico azzurro

Quattro anni fa Leonardo Pavoletti era (volutamente) calvo, non aveva la barba ed esprimeva in viso ciò che provava dentro, dettagli e sfumature, specchio riflesso della (sua) felicità: era ad un passo dalla definitiva consacrazione dopo anni di gavetta. Oggi si presenta al pubblico più maturo, s’è ulteriormente irrobustito e l’euforia per il trasferimento al Napoli è parzialmente nascosta dalla folta macchia nera sul volto che è ormai moda consolidata del momento.

CORSI E RICORSI. Pavoletti ha già ritrovato Maurizio Sarri, l’allenatore che di lui disse: «Mi stava un po’ sul ca**o» riferendosi alla partita del 9 settembre 2012 quando il suo Empoli perse 3 a 0 contro il Sassuolo allenato da Di Francesco. Mattatore di giornata fu proprio Pavoletti, autore di una tripletta, protagonista inatteso nell’anno della promozione in A dei neroverdi e della finale play-off persa (contro il Livorno) dai toscani. Quel pomeriggio di estivo sole fu testimone fedele dei sacrifici di chi oggi è (quasi) in cima al calcio italiano e presto affronterà il Real Madrid in Champions League, brividi solo a pensarci ma anche splendido traguardo dal sapore particolare per chi, come loro, ha deciso di partire da una rincorsa più lunga rischiando di smarrirsi per strada tra ostacoli ed incroci pericolosi. Quello della tripletta – uno dei tanti - è un ricordo dalle sensazioni differenti a seconda della prospettiva: dolcissimo per Pavoletti, nefasto per Sarri.

TRIPLETTA. Quella volta funzionò malissimo il meccanismo difensivo dell’Empoli: marcature errate, distrazioni, cali di concentrazione ed in più l’attenuante dell’ingombrante presenza nella propria area di rigore. Davanti a poco più di duemila spettatori Pavoletti segnò tre gol in mezzora e poi uscì al settantesimo sostituito da Chibsah. Indossava la maglia numero 8 e i suoi gol non furono belli perché all’estetica l’attaccante livornese ha sempre preferito l’efficacia. Si nutre di reti senza troppi vizi, fregandosene altamente dell’eleganza, aggrappandosi alle sue peculiarità che son ben diverse da quelle di giocatore d’alta classe. Il primo gol fu di rapina, dopo un palo di Missiroli, anticipando Laurini e Romeo per depositare a porta sguarnita. Gol simile il secondo, su assist dalla sinistra di Troiano, ad un metro dalla linea di porta, più lesto del suo marcatore Tonelli. Il tris arrivò su cross dalla destra di Gazzola con un colpo di testa potente e preciso a sovrastare Laurini.

PAVOLOSO. In mezzora Pavoletti mostrò (quasi) tutto il suo repertorio, fotografia nitida dell’attaccante che il Napoli ha scelto di acquistare – l’ufficialità il 3 gennaio alla riapertura del mercato - per sostituire il partente Gabbiadini, ideale da sistemare al centro del 4-3-3 di Sarri, compagno di gioco che inviterà a nozze gli esterni e le mezzali di centrocampo col classico lavoro sporco in area di rigore. Pavoloso - questo il suo soprannome - è un centravanti vecchio stampo, cinico e prepotente, letale quando in giornata, fisico ma anche reattivo, antipatico da marcare e da ostacolare. Nella stagione 2012/13 furono undici le marcature totali, anticamera del suo definitivo exploit (24 reti) che avvenne l’anno successivo in prestito al Varese. Il Sassuolo, neo promosso, decise di non puntare su di lui ritenendolo ancora acerbo per la massima serie. Oggi la Serie A è il suo mondo ed è il palcoscenico dove s’è messo in mostra grazie alla fiducia del Genoa - ripagata con 24 gol in 53 partite - e dove vorrebbe continuare ad esaltarsi con la maglia del Napoli.

CalcioNapoli24.it è stato selezionato dal nuovo servizio di Google, se vuoi essere sempre aggiornato sulle ultime notizie seguici su Google News
Ultimissime Notizie
Classifica
  • #

    Squadra

    PT
    G
    V
    N
    P
  • logo InterInterCL

    92

    36
    29
    5
    2
  • logo MilanMilanCL

    74

    36
    22
    8
    6
  • logo BolognaBolognaCL

    67

    36
    18
    13
    5
  • logo JuventusJuventusCL

    67

    36
    18
    13
    5
  • logo AtalantaAtalantaEL

    63

    35
    19
    6
    10
  • logo RomaRomaECL

    60

    36
    17
    9
    10
  • logo LazioLazio

    59

    36
    18
    5
    13
  • logo FiorentinaFiorentina

    53

    35
    15
    8
    12
  • logo NapoliNapoli

    51

    36
    13
    12
    11
  • 10º

    logo TorinoTorino

    50

    36
    12
    14
    10
  • 11º

    logo GenoaGenoa

    46

    36
    11
    13
    12
  • 12º

    logo MonzaMonza

    45

    36
    11
    12
    13
  • 13º

    logo LecceLecce

    37

    36
    8
    13
    15
  • 14º

    logo VeronaVerona

    34

    36
    8
    10
    18
  • 15º

    logo UdineseUdinese

    33

    36
    5
    18
    13
  • 16º

    logo CagliariCagliari

    33

    36
    7
    12
    17
  • 17º

    logo EmpoliEmpoli

    32

    36
    8
    8
    20
  • 18º

    logo FrosinoneFrosinoneR

    32

    36
    7
    11
    18
  • 19º

    logo SassuoloSassuoloR

    29

    36
    7
    8
    21
  • 20º

    logo SalernitanaSalernitanaR

    16

    36
    2
    10
    24
Back To Top