Biglietti Juventus-Napoli 2019 - Dybala e Cristiano Ronaldo sono gli idoli dei bambini di tutto il mondo, non soltanto degli juventini. Ma i bambini nati in Campania, 458mila solo nel 2017, possiamo dire quasi 4 milioni negli ultimi dieci anni per restare, appunto, ai bambini il 31 agosto prossimo non potranno andare all’Allianz Stadium, per vedere la sfida tra la Juventus e la SSC Napoli.
Non possono farlo neppure con uno zio juventino residente a Torino, perché i biglietti messi in vendita libera – quei pochi che potrebbero avanzare dopo la prelazione ai tesserati con la Juventus Card e la membershipJ1897 – non possono essere venduti a chi risiede in Campania. E pure a chi ci è nato. Lo ha scritto il club bianconero sul suo sito da mercoledì sera, quando ha cominciato la prevendita che da questa notte è «libera» ma... vietata a residenti e nati in Campania, vietata alle ricevitorie in Campania
La Juventus ha le sue ragioni. E le ha rese note con un comunicato sul suo sito per poi spiegarle tecnicamente: in assenza di una riunione dell’Osservatorio del Viminale sulle manifestazioni sportive (che solo ieri il Ministero ha fatto sapere non si svolgerà prima del 20 agosto) doveva mettere in vendita i biglietti ed ha scritto agli organi di sicurezza per confermare le norme utilizzate nell’ultima occasione, pronta a modificarle quando si riunirà l’Osservatorio.
Non poteva mettere i vendita i tagliandi a una settimana dalla partita e non poteva venderli senza limitazioni per poi, magari, essere costretta ad annullarli danneggiando magari chi aveva prenotato anche un volo e un hotel.
Scelta difficile. Ma la norma relativa ai luoghi di nascita, per la verità, in Italia non è mai stata applicata. Una fonte del Viminale attraverso l’Ansa ha fatto sapere che l’Osservatorio sulle manifestazioni sportive non ha ancora deciso alcuna determinazione in merito a Juventus-Napoli. Non c’è dunque alcuna misura relativa alla vendita dei biglietti.
L’agenzia è filtrata dopo il comunicato della Juventus, che rispondeva alla Questura di Torino (la restrizione «non è stata mai concordata con la società sportiva e né s’intende condividerla») ricordando di aver scritto alle forze dell’Ordine già il 4 agosto. Polemica caldissima. «È molto grave che una società sportiva selezioni il pubblico sulla scorta di un fattore arbitrario legato al luogo di nascita — ha detto la delegata all’Autonomia della Città, Flavia Sorrentino — . Essere nati a Napoli, essere cittadini campani non è un marchio di disonore né un elemento per cui prendere provvedimenti restrittivi».
Chissà che cosa ne penserà Maurizio Sarri, nato a Napoli il 10 gennaio del 1959. Meglio non farsi espellere a Parma nella prima giornata, altrimenti niente biglietto di ingresso. Ma questa è ironia e di ironico in questa vicenda non c’è nulla.