E' solo un arrivederci...ma c'è un controsenso da spiegare

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E' solo un arrivederci...ma c'è un controsenso da spiegare

di Bruno Galvan. Twitter: @BrunoGalvan85

28 gennaio 2009. Una data che a molti dirà poco o nulla, ma non a Luigi Sepe. In quella serata fece il debutto assoluto in serie A in Fiorentina-Napoli a soli 18 anni. La Toscana, Pisa, Empoli e Firenze: nel destino dell’estremo difensore di Torre del Greco sembra esserci sempre stata questa regione. Sepe ha i colori del Napoli tatuati nel cuore e non l’ha mai nascosto. La scelta di andare a giocare alla corte di Paulo Sousa non deve essere fraintesa o strumentalizzata. Ha prevalso la sua voglia di volersi misurare con una piazza superiore a quella empolese per testare il suo reale valore in un club dove le pressioni sono maggiori. L’intenzione di Sepe è quella di giocarsi il posto con il più esperto Tatarusanu per poi ritornare fra 12 mesi a Napoli più forte e forgiato di prima.

MOSTRO SACRO – Così Sepe ha definito il collega Pepe Reina che ha dato consigli preziosi all’ex portiere dell’Empoli. L’umiltà e la voglia di crescere di certo non mancano a Luigi che si è messo ad ascoltare le parole di Pepe, vero leader indiscusso dello spogliatoio partenopeo.

VALDIFIORI – Il rapporto fra Mirko e Luigi è un qualcosa di forte, che va oltre al calcio. Non è un mistero che proprio Sepe stia aiutando Valdifiori ad inserirsi nel gruppo Napoli. Il regista sta capendo la realtà e le aspettative di una piazza esigente come quella napoletana. Qualche consiglio gli è stato dato, ora Sepe lascerà ad Insigne il compito di indottrinare Valdifiori nella mentalità partenopea.

E’ SOLO UN ARRIVEDERCI – L’obiettivo è chiaro: tornare a Napoli da protagonista e non da comparsa. La maglia azzurra è stata soltanto riposta nell’armadietto, ma non abbandonata. Un po’ di rammarico forse un c’è. Qualche mese fa, il presidente De Laurentiis disse chiaramente di voler puntare su Sepe. La stima del patron verso il ragazzo è fuori discussione, ma lasciarlo partire in prestito per prendere un altro giovane come Gabriel (peraltro di proprietà Milan) non sembra una mossa in linea con la filosofia societaria visto che il presidente è sempre stato restio a voler valorizzare prodotti di altri club in casa propria. Sepe-Napoli nessun addio, è soltanto un arrivederci...

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