L'edizione nazionale di Repubblica scrive su Higuain: "Napoli era stata per Higuain una scelta razionale, non di cuore. E il carattere un po’ diffidente dell’argentino non lo aveva aiutato a fare breccia nella passione della città: spiazzata a sua volta dall’atteggiamento irascibile del suo campione. Il rapporto si era retto all’inizio grazie a Benitez, fino a quando il progetto spagnolo era stato in rampa di lancio. Senza i risultati sperati, però, ha perso colpi pure il binomio tra i big. Rafa ha criticato l’attaccante, rimproverandolo di non essere un leader. Poi il Pipita ci ha messo del suo: nella semifinale europea con il Dnipro e con il rigore sbagliato contro la Lazio, nello spareggio per la Champions. Era il 31 maggio e il taxi di Higuain, all’esterno del San Paolo, fu circondato dai teppisti. Storia finita? Macché. Ne è iniziata un’altra: più bella. L’amore sta infatti sbocciando solamente ora, con due anni di ritardo. Merito di Maurizio Sarri e della sua psicologia. Il nuovo tecnico ha infatti sollevato l’argentino dalle responsabilità che lo stavano schiacciando. Gli ha chiesto di divertirsi, lasciando a Reina gli oneri del leader. Di ritrovare il sorriso, non rimproverare più i compagni e di tirare fuori il meglio: con la sincerità di cui il centravanti aveva bisogno, per uscire dall’isolamento in cui s’era rinchiuso"