Anche la mafia romena aveva messo gli occhi sullo Juventus Stadium e per infilarci il piede aveva chiesto permesso alla 'ndrangheta calabrese. Nell'inchiesta sul bagarinaggio nello stadio torinese che ha coinvolto, non senza polemiche e veleni, la società bianconera e il suo presidente Andrea Agnelli emerge un nuovo, inquietante dettaglio, A parlarne, di fronte alla Commissione Antimafia, sono stati lo scorso 7 febbraio i due sostituti della Dda di Torino Paolo Toso e Monica Abbatecola. Il contenuto di quella audizione è stato reso pubblico oggi e, come sottolinea HuffingtonPost.it, ci sono sorprese. Nel 2012, hanno raccontato i due magistrati, alcuni esponenti della criminalità romena "avevano deciso di costituire un gruppo di tifo organizzato e di partecipare alle partite della Juventus con il nome di Templari, che era riconducibile alla codicistica che utilizzavano all'interno del loro sodalizio, infatti avevano un tatuaggio tipico dei Cavalieri di Malta". Il capo del sodalizio "si reca in Calabria per ottenere l'autorizzazione alla costituzione del gruppo e poter essere presente col suo gruppo all'interno dello Juventus Stadium". Non è tanto una questione di tifo per la Signora, ovviamente, ad attirare i delinquenti, quanto la possibilità di un business, quello del bagarinaggio, che porta le famiglie calabresi che l'hanno in pugno a guadagnare qualcosa come 30mila euro per ogni partita casalinga. In questa rete di interessi criminali, sottolineano i due pm, rientrano i contatti che alcuni esponenti del tifo organizzato vicini alla 'ndrangheta (tra cui Rocco Dominello) hanno o avrebbero avuto con i vertici della Juventus, Agnelli in testa. "Il punto nodale – ha affermato Toso - non è tanto se Dominello si sia incontrato fisicamente con qualcuno della famiglia Agnelli o no: il punto è se ci fosse la possibilità - e per noi non c'è stata – di dimostrare la consapevolezza di cosa ci fosse dietro Dominello, perché un incontro in sé può voler dire nulla e verosimilmente lo stesso Agnelli non nega che ci sia stato, ma è la prova che qualcuno sapesse cosa c'era dietro Dominello che dimostrerebbe la sussistenza di un possibile concorso esterno".