Da bandiera della nazionale di calcio turca, con la quale detiene ancora il record di gol segnati, a nemico pubblico, esiliato negli Stati Uniti dove per vivere si ritrova oggi costretto a fare l'autista di Uber e altri lavoretti. È la parabola dell'ex stella del calcio Hakan Sukur, un passato da giocatore anche in Italia con Torino, Inter e Parma, con cui vinse la Coppa Italia. Ora Sukur confessa la sua nuova condizione in un'intervista alla tedesca Welt am Sonntag. L'edizione online de Il Mattino riporta:
«Mi ha preso tutto. Il mio diritto alla libertà, il diritto di spiegarmi, di esprimermi, il diritto al lavoro. Il negozio di mia moglie era stato colpito da un lancio di pietre, i miei figli ricevevano molestie per strada. Ho subito minacce dopo ogni dichiarazione che ho fatto», racconta al domenicale tedesco. Ma anche dopo la fuga negli States le cose non sono migliorate. «Quando me ne sono andato - dice - hanno rinchiuso mio padre. E tutto ciò che avevo è stato confiscato. Venivano persone strane nel mio bar e si mettevano a suonare musica tradizionale turca».