Ultime notizie calcio. La situazione Coronavirus sta paralizzando il mondo dello sport. Al momento la 26esima giornata si sta svolgendo regolamente a porte chiuse, ma nella mattinata c'era stato anche il pericolo sciopero da parte dei calciatori. Ecco quanto raccontato da La Gazzetta dello Sport:
"Nella convulsa mattinata del calcio italiano, l’Associazione italiana calciatori è stata vicina a proclamare lo sciopero. Tra i suoi tesserati l'AIC ha fatto sapere in un documento circolato che "nell’intento di tutelare il diritto fondamentale alla salute dei propri associati, anche al fine di garantire la loro incolumità potenzialmente lesa da un pericolo alla propria salute grave ed immediato proclama lo stato di agitazione e indice lo sciopero per le giornate del 08/03/2020 de del 09/03/2020, riservandosi la proclamazione di ogni ulteriore azione collettiva".
La situazione sarebbe poi rientrata, con il comunicato che è rimasto solo abozzato dopo un confronto avuto tra le parti. Di seguito il resto del comunicato non pubblicato ufficialmente:
"Come noto, il Paese si trova in una situazione di emergenza sanitaria a causa dell'esplosione epidemiologica del COVID19 che, da ultimo, ha portato il Governo ad adottare nuove misure di contenimento dell'emergenza (...). Nella citata “zona di sicurezza” sono previste limitazioni strettissime (...) misure che rispondono alla logica necessità di evitare assembramenti di persone e contatti tra le stesse a distanza inferiore di un metro al fine di contenere la diffusione del COVID-19. Tuttavia, si apprende che le restrizioni non riguardano gli eventi e le competizioni sportive, che vedono coinvolti i nostri associati, in quanto: “resta consentito lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento degli atleti agonisti, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico”. Non vi sono a oggi e anche a causa del brevissimo tempo dall’emanazione delle varie normative, tuttavia, indicazioni circa le misure idonee che consentano il rispetto integrale del diritto alla salute dei lavoratori sportivi, in particolare considerando il carattere necessariamente nazionale del campionati professionistici e la necessità di trasferte organizzate per la celebrazione di ogni partita, e ciò determinandosi uno stato di assoluta incertezza sulla corretta modalità di esercizio dell’attività lavorativo-sportiva".