Tancredi Palmeri, attraverso il suo editoriale su Sportitalia, ha fatto il punto sulla situazione delicata che sta vivendo l'Inter di Chivu: "Se dovessero arrivare proposte importanti, beh nessuno le scarterebbe a prescindere, cosa che invece prima succedeva praticamente a priori.
Aggiungete a questo il mercato da fondo di Oaktree: non vale dire “beh ha già speso 60 milioni (70 milioni con bonus)â€, perché per quello che ha incassato solo di premi in stagione, la proprietà potrebbe spendere senza rimetterci soldi fino a 100 milioni. Ma non è quello che vuole. E soprattutto, è assolutamente possibile che arrivino cessioni tali, dal praticamente tenere il mercato se non a zero comunque sia a bassa uscita di denaro.
Il tutto rende questa per Marotta, forse la sfida più difficile in carriera. È vero che all’indomani dell’addio di Antonio Conte, della chiusura totale dei rubinetti di Suning, del rischio quasi di presentare i libri in tribunale, Marotta fece un capolavoro di stabilità societaria e gestione. Dunque una situazione molto più difficile. Ma è altrettanto vero che essere costretti a prendere scelte drastiche quando hai appena vinto può essere molto più fattibile rispetto a quando hai subito una umiliazione storica, che rischia di trasmettere sfiducia a ogni componente.
Forse Marotta e Ausilio dovranno includere anche un paio di certezze tecniche, soprattutto se qualche valore assoluto come Calhanoglu o Dumfries dovesse partire. Perché se l’Inter non riuscisse a entrare tra i quattro di Champions, cosa altamente possibile visto come si sta sviluppando il mercato, a quel punto la spirale in picchiata sarebbe praticamente verticale".