Napoli - Pierpaolo Marino ha parlato a Tiki Taka per raccontare la differenza tra Napoli e Udine: "A Napoli c’è una passione e un coinvolgimento totale, un’aspettativa della gente che ti fa sentire il sindaco della città. A Udine c’è una grande organizzazione societaria ma con maggiore discrezione. Direi che è un ambiente ideale per lavorare. De Laurentis mi diede pieni poteri per i primi cinque anni perché conosceva poco il calcio. Poi abbiamo litigato sulla valutazione del portiere De Sanctis nello spogliatoio di Milano e, nonostante il rinnovo, lì ho capito che il presidente aveva un’altra strategia e voleva andare avanti da solo".
“Andammo a giocare in casa dell’Inter – racconta Marino – e succede un inferno. Lui (De Laurentiis, nda) aveva già cominciato a prendere le decisioni senza consultarmi. Così aveva chiamato Donadoni. Giochiamo a Milano e all’intervallo stiamo sotto due e zero. De Laurentiis piomba negli spogliatoi e urla: ‘Mister, tolga subito De Sanctis e faccia giocare Iezzo! E lei, Marino, come ha fatto a prendere uno come De Sanctis?’. Succede tutto davanti ai giocatori, a me, a Donadoni che mi fa segno di non ribattere per evitare altri problemi. Fatto sta che Donadoni non cambia il portiere, perdiamo due a uno, ma io a fine partita rassegno le dimissioni“.
“Andammo a giocare in casa dell’Inter – racconta Marino – e succede un inferno. Lui (De Laurentiis, nda) aveva già cominciato a prendere le decisioni senza consultarmi. Così aveva chiamato Donadoni. Giochiamo a Milano e all’intervallo stiamo sotto due e zero. De Laurentiis piomba negli spogliatoi e urla: ‘Mister, tolga subito De Sanctis e faccia giocare Iezzo! E lei, Marino, come ha fatto a prendere uno come De Sanctis?’. Succede tutto davanti ai giocatori, a me, a Donadoni che mi fa segno di non ribattere per evitare altri problemi. Fatto sta che Donadoni non cambia il portiere, perdiamo due a uno, ma io a fine partita rassegno le dimissioni“.