L'ex azzurro De Zerbi rivelazione del Foggia in versione allenatore: "Il mio gioco non sarà mai verticale come quello di Zeman"

Le Interviste fonte : Il messaggero
L'ex azzurro De Zerbi rivelazione del Foggia in versione allenatore: Il mio gioco non sarà mai verticale come quello di Zeman

«Il mio gioco non sarà mai verticale come quello di Zeman, ma di accerchiamento dell’avversario. Non so se è meglio o peggio, ma io il calcio lo vedo così». Roberto De Zerbi, la vera rivelazione del Foggia edizione 2014-2015, lo aveva promesso: «Verrò in trasmissione quando si interromperà la serie utile di partite, dopo le vittorie è facile parlare, preferisco farlo dopo una sconfitta». E dopo 13 risultati utili, al primo appuntamento post Foggia-Barletta con il talk show «Contropiede», si è presentato negli studi di Teledauna e ha parlato del mercato di gennaio alle porte (si apre il 5 per chiudersi il 2 febbraio) e del girone di ritorno che prenderà il via domenica 11. Prima, però, c’è da chiudere quello di andata, con la trasferta a Pagani nel giorno dell’Epifania. Altre 20 partite che l’allenatore rossonere vuole portare a 25 disputando i play off. «Delle prime 7 squadre in graduatoria siamo l’unica che non aveva questo obiettivo dichiarato. E ce la giocheremo fino alla fine».

Gli obiettivi di mercato

Per questo De Zerbi guarda anche al mercato, per puntellare una rosa che si è già ben comportata nelle prime 18 gare del torneo di Lega Pro. Con due premesse. «Non voglio giocatori con le stesse caratteristiche di quelli che ho» è la prima; «Il mondo del calcio non ha riconosciuto il giusto valore ai giocatori che alleno e per questo abbiamo ampi margini di miglioramento», la seconda. «Giocatori come Narciso, Potenza e Gigliotti sono un lusso per questa categoria». Insomma, la difesa è a posto anche se il primo obiettivo di mercato è un terzino, che può giocare anche a centrocampo, come Vitofrancesco dell’Alessandria, foggiano di nascita. Su questo nome De Zerbi si sbilancia: «Vitofrancesco è un jolly e ha un profilo ideale, ma non so quanto sia possibile» perché è sotto contratto con i grigi che puntano alla B. Più facile che si possa fare a giugno. Poi analizza gli altri possibili colpi di mercato ipotizzati dalla stampa in questi giorni, «non tutti reali» precisa il mister bresciano. «Da Silva del Pescara è un buon giocatore, De Vita del Manfredonia non lo conosco, così come Gyasi, Di Piazza del Savoia l’ho visto una volta e ci ha messo in difficoltà, Padovan lo abbiamo cercato quest’estate e non gioca molto a Crotone, Russotto del Catanzaro ha caratteristiche simili a calciatori che abbiamo: per esempio Cavallaro è più forte. Il mercato vero si fa a luglio e agosto: il Pescara di Marino l’anno scorso ha chiuso l’andata al terzo posto, poi ha comprato 5 giocatori senza venderne e il gruppo si è rotto. Io non voglio commettere questo errore». Sull’altro nome che circola insistentemente in questi giorni, quello del bomber Ripa della Juve Stabia, De Zerbi ha preferito andare sul generale: «Se arriva una punta centrale di valore, Iemmello potrebbe giocare più largo e avremmo un’arma in più per superare le difese che si chiudono, soprattutto allo Zaccheria». Come dire, si può fare. Ma la vera priorità di De Zerbi è un’altra: «Mi piacerebbe che si rinnovasse il contratto a giocatori che già abbiamo, come Agnelli e Quinto». Perché se non sarà quest’anno, De Zerbi vorrà riprovarci l’anno prossimo. Foggia attende la B da 17 anni e adesso ha fretta di riconquistarla. E De Zerbi lo sa.

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