Inchiesta Juventus, Chiariello: "Siamo oltre lo scandalo, il sistema va punito"

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L'inchiesta sulla Juventus va avanti con il caso che diventa sempre più grande e continuano ad arrivare nuovi aggiornamenti sulla vicenda che coinvolge la società bianconera

L'inchiesta sulla Juventus va avanti con il caso che diventa sempre più grande e continuano ad arrivare nuovi aggiornamenti sulla vicenda che coinvolge la società bianconera in una situazione più che delicata. Ora arrivano le parole di Umberto Chiariello.

Caso Juventus: l'accusa di Chiariello

Serie A - A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio ha parlato Umberto Chiariello dell'inchiesta Juventus. Queste alcune delle sue dichiarazioni al riguardo:

"Mi viene voglia di ironizzare un secondo se penso a quanto ho ascoltato durante le nostre interviste radiofoniche da gran parte dei commentatori, juventini e no. Quando mi sono permesso di eccepire, a bassa voce, non essendo tra quelli che sbavano per vedere la Juventus cancellata dallo scenario italiano, ma debitamente punita nel caso in cui, come credo fermamente, abbia commesso reati gravi, mi sono permesso di dire di aver letto intercettazioni abbastanza gravi rispetto alle plusvalenze. Tutti sappiamo che c’è stato un sistema truffaldino nell’utilizzo delle plusvalenze che, nella teoria, sarebbe una cosa sana che tiene in piedi tante società.

Mi è stato detto che stava succedendo una cosa incredibile: la Procura Federale ha deciso di non accettare la sentenza di proscioglimento sulle plusvalenze per tutte le società coinvolte nell’inchiesta Prisma, quella che riguarda la galassia juventina: Pro Vercelli e Novara, Sampdoria e Genoa, Empoli, Parma, Pescara e Pisa. Sono rimasto sorpreso nel sapere che non sono coinvolte Sassuolo, Atalanta e Udinese che sembravano essere parte integrante di questa galassia.

Contrariamente a quanto scritto nel comunicato della Juventus, c’è stata un’indagine da parte della Procura Ordinaria che ha raccolto faldoni enormi di indagini, interrogatori, tra cui quello di Chiellini, che sono state trasmesse alla Procura Sportiva: su queste basi, Chiné ritiene che ci siano i presupposti per riaprire il processo. C’è un’altra cosa divertente: la dichiarazione di Chiellini. Chiellini ha dichiarato di saper bene che gli stipendi gli venivano distribuiti, che nel bilancio è stato messo l’importo del taglio e non sapeva se fosse o meno corretto. Giorgio Chiellini è laureato in Economia, quindi non l’ha detto un calciatore qualsiasi.

Signorini, qui non siamo allo scandalo, siamo oltre, qui ci prendono per fessi. Se vogliamo tornare alla civiltà del calcio ed all’equa competizione, questo sistema va punito e vi dico di più: c’è da valutare un’altra faccenda, che l’art.31 del Codice di giustizia sportiva, al comma 2 c’è specificato la società che, mediante falsificazione dei propri documenti contabili o amministrativi  ovvero  mediante  qualsiasi  altra  attività  illecita  o  elusiva,  tenta  di  ottenere  od  ottenga  l'iscrizione a una competizione cui non avrebbe potuto essere ammessa sulla base delle  disposizioni vigenti, è punita con una delle sanzioni previste dall’art.8. La mossa della Procura riapre il vaso di Pandora di questa schifezza che le società italiane hanno perpetrato quest’anno e cui la Juventus si è erta a capo sistema: ora o mai più".

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