Notizie Calcio Napoli - E' domani il grande giorno. Napoli-Juventus, nuova finalissima di Coppa Italia a otto anni dal successo partenopeo del 2012. Fu Paolo Cannavaro ad alzare al cielo il trofeo nell'occasione, ex capitano azzurro che ha raccontato quei momento in un'intervista per La Repubblica oggi in edicola. Ecco alcuni passaggi:
Cannavaro, la "sua" Coppa Italia ha già otto anni. Eppure sembra ieri...
«È stato un orgoglio incredibile. Non si vinceva da tanto tempo e ci tenevamo davvero. Battere la Juve fu un’impresa, aveva chiuso il campionato da imbattuta. E noi sulla carta eravamo sfavoriti».
Ci hanno pensato Cavani e Hamsik.
«E siamo riusciti a vincere».
Napoli-Juventus si ripete domani: chi ci arriva meglio?
«È difficile dare un pronostico, la condizione fisica non è ottimale per nessuna delle due».
Il Napoli ha dimostrato di saper soffrire contro l’Inter, però.
«La partita di sabato è stata il secondo tempo della sfida cominciata a San Siro e vinta dal Napoli. Normale non sbilanciarsi troppo, la finale è una gara unica e sarà affrontata diversamente».
Le piace il Napoli di Gattuso?
«Assolutamente sì. È una squadra concreta, sa quando accelerare e ripartire. È molto matura. Gattuso è un bravo allenatore, viene etichettato come tecnico che dà un impronta dura alla squadra in base al suo carattere, ma lui non è questo. Propone un gioco e dà compattezza alla squadra».
Mertens è il miglior marcatore della storia del Napoli. Che ne pensa?
«Deve restare. Gli ho inviato un messaggio dopo la partita con l’Inter. Mi sono limitato a scrivergli "sei il re". Non c’era bisogno di aggiungere altro. Mi spiace che abbia già superato Marek Hamsik che ci teneva tanto, ma i record sono fatti per essere battuti».