Ultimissime calcio Napoli - Antonio Cabrini, storica stella della Juventus, ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano "Il Mattino" a proposito della supersfida di sabato tra i bianconeri ed il Napoli:
«In partite del genere l'esperienza è sempre importante: la Juve è più abituata mentalmente a sfide del genere e a gestire le pressioni, il Napoli però potrà più vivere sull'entusiasmo e sullo stimolo di provare a battere la squadra sulla carta sempre favorita».
La Juve dove è più forte e dove invece è più forte il Napoli?
«Alla seconda giornata di campionato è difficile parlare di valori assoluti, il campionato italiano nelle prime giornate risaltano soprattutto le provinciali che si presentano più pronte cercando di partire subito forte per mettete in cascina punti per la salvezza: le grandi invece sono da plasmare e da verificare, una fase ancora di esperimenti».
La Juve ha voltato pagina affidandosi a Sarri, nel Napoli invece c'è la continuità del progetto Ancelotti: chi è avvantaggiato?
«Sono due allenatori che mi piacciono molto al di là di quello che hanno dimostrato in Italia perché sono stati vincenti all'estero: Sarri ha vinto l'Europa League con il Chelsea, Ancelotti ha vinto dappertutto in Spagna, Inghilterra e Germania: la loro esperienza internazionale sarà importante anche in ottica Champions League. Per acquistare una mentalità vincente devi cominciare una stagione puntando a tutti gli obiettivi e questo discorso deve riguardare sia Juve che Napoli».
Quali sono le insidie maggiori in questo momento per Juve e Napoli?
«La Juve è ancora un cantiere aperto, per Sarri c'è l'imbarazzo della scelta e in questo momento per lui mettere undici giocatori in campo non è facile, dovrà essere molto bravo nella gestione del gruppo. Anche Ancelotti ha avuto segnali da Firenze che dovrà tenere presente per questa partita: il Napoli ha segnato quattro gol ma ne ha presi anche tre perché giocatori collaudati come Koulibaly non sono ancora al massimo: in queste fase le squadre sono come le auto nuove ancora in fase di rodaggio».
Attacchi a confronto: che sfida s'immagina?
«Gli uomini consolidati in quel reparto sono Ronaldo da una parte e Mertens dall'altra, i due punti fermi di Juve e Napoli in attacco. Poi tutto intorno a loro può ruotare e dipende anche dal momento di forma dei singoli».
Chiellini e Insigne i due capitani, quanto è importante la loro leadership?
«Tanto, sono due elementi importanti per lo spogliatoio al di là del discorso tecnico-tattico e questo rappresenta una parte fondamentale delle vittorie di una squadra che non dipendono solo da quello che succede sul campo nei novanta minuti ma anche dai rapporti che ci sono nel gruppo».
Che spinta potrà dare questa sfida a Juve e Napoli per il cammino in campionato?
«Si tratta di una partita di cartello e basta, qualsiasi sia il risultato non determina nulla per la corsa scudetto. E comunque per vincere i campionati oltre a partite del genere conta fare bene anche in tutte le altre, la differenza la fa la continuità»