Napoli calcio - Massimiliano Allegri, allenatore, ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine di Roma-Napoli a Sky Sport. Ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli24:
"Futuro a Napoli o Roma? Non so ancora niente... C'erano due correnti: i giochisti ed io che badavo al pratico. Non è che ho ragione io o loro, ci vogliono dei compromessi. Serve equilibrio, nella vita e nel calcio. Sento sempre parlare di gioco da dietro... Va bene tutto, ma serve, ripeto, equilibrio. La tattica serve, nessun allenatore non organizza la squadra, ma bisogna mettere i giocatori al centro. Poi andiamo in Europa e gli avversari si passano la palla a cento all'ora.
Bisogna lavorare sulla tecnica individuale in velocità. I giocatori sono diventati degli strumenti per dimostrare che un allenatore è bravo. Il calcio è gesti tecnici all'interno di un'organizzazione. Non può girare tutto intorno alla tattica. Tutti fanno l'impostazione da dietro, tutti. Bisogna capire come e soprattutto quando farla, non è sempre possibile. Addio alla Juventus? Il compito di un allenatore è quello di vincere. Eravamo d'accordo quasi su tutti, la scelta di separarci è stata giustamente del presidente con il quale sono rimasto in ottimi rapporti. Tornare alla Juventus? Andrea sta facendo molto bene, non è il caso di parlarne.
Fare l'allenatore è un lavoro molto difficile. Non si può spiegare come farlo. Ci sono due allenatori: quello che lavora da lunedì a sabato e poi la domenica tutto quello che hai fatto in settimana può diventare tutto inutile. Cosa fai se uno viene espulso? Lì ci vuole la bravura nella gestione dell'imprevisto. Ultimamente ho avuto dei contatti ma spero di rientrare a giugno. Mi manca godere delle gesta dei miei calciatori. Vi racconto un aneddoto: vincevamo con il Napoli ed inserisco Dani Alves, che dopo due minuti mi disse di lasciarlo andare a uomo su Insigne perché era quello che poteva crearci problemi. Lì mi ha dato un insegnamento".