Luigi De Magistris, ex sindaco di Napoli, è intervenuto in diretta ai nostri microfoni durante ‘CN24 Ritiro’ trasmissione in onda su CalcioNapoli24 TV (79 Digitale Terrestre).
Ecco quanto evidenziato da CN24:
”L’atmosfera trovata a Dimaro? Mi sembra di stare a Napoli, tanta gioia, entusiasmo e sostegno alla squadra. Volevo venirci tante volte quando ero sindaco, ma preso dal lavoro era impossibile.
Poco fa ho scambiato una chiacchiera con Spalletti, su come si trova a Napoli: è una persona cara e con molta umanità.
La cittadinanza onorario a Koulibaly in partenza per Londra? Da tifoso sono amareggiato, Kalidou ha rappresentato l’anima della squadra e della città, un connubio mediterraneo tra Napoli e l’Africa. Un giocatore di personalità che ci ha dato tante gioie, come dimenticare il gol a Torino contro la Juventus. Speravo si facesse di tutto per trattenerlo a Napoli, vediamo come si completerà la campagna acquisti. Però da tifoso non è certo una bella notizia.
Lavorare a Napoli è difficile a livello strutturale? Ad inizio mandato c’era l’opportunità di fare uno stadio ma la società decise di puntare sul San Paolo. Quando abbiamo compreso che non avremmo costruito un ragionamento per farlo assieme, grazie alle Universiadi abbiamo trovato denari per tenerlo in sicurezza. Poi l’abbiamo intitolato a Maradona, ma senza l’impegno forte di una società uno stadio nuovo non si può ipotizzare. All’inizio dovevamo costruirlo nella zona orientale, senza pista d’atletica. Per me però uno stadio da 30mila posti in una città come Napoli non è praticabile, lo stadio è della gente e non solo per chi ha determinate possibilità economiche.
Dybala? Un giocatore di estro e fantasia che ha bisogno di ritrovarsi. Ho sempre pensato a Napoli come una squadra ideale per africani e sudamericani, potrebbe essere un giocatore adatto. Non compenserebbe l’addio di Koulibaly, ma si troverebbe bene.
Quanto è difficile investire a Napoli e che futuro per De Laurentiis? Conviene sempre investire a Napoli, molti fanno un calcolo sbagliato: è chiaro che sia tutto più difficile, ma le soddisfazioni sono enormi. Prima nessuno voleva venire a Napoli, ma è una città che ha una marcia in più. Io ci ho creduto, lo devono fare anche gli imprenditori nelle potenzialità e nei giovani e negli ostacoli di Napoli”
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