Ultimissime Napoli - Dimaro, luglio 2019. Mertens, interpellato sugli obiettivi stagionali, risponde con onestà: "Servono altri giocatori forti per vincere e competere con la Juve". Un'esternazione colta al volo dagli amanti delle strumentalizzazioni, i quali hanno portato avanti per mesi la posizione perché ciò che conta è andare, a prescindere contro De Laurentiis. La frase di Dries non fu il massimo della vita: ogni sportivo ha ambizioni di vittoria, ma metterla giù in quel modo è sembrata suonare come l'avere poca fiducia in chi fu acquistato. Stessa cosa, è giusto precisarlo sennò si viene tacciati di essere 'pappaboys', vale per il presidente quando diede dei marchettari a Dries e Callejon su possibili offerte dalla Cina. Un'uscita a vuoto di cui francamente non si sentiva il bisogno.
Mettendo da parte le incomprensioni del passato, l'incontro tra De Laurentiis e Mertens ha sancito una pagina nuova nell'era Napoli: in passato il club non avrebbe mai fatto un investimento da 11 milioni lordi per un 33enne. Anche questo denota un leggero cambio di strategia societaria. Se da un lato c'è questo strappo alla regola, dall'altro bisogna però sottolineare un'altra cosa: fermo restando la splendida notizia del rinnovo, sarebbe bene che un club pianificasse in anticipo queste cose. De Laurentiis, da persona intelligente, ha capito i suoi errori ritornando sui propri passi ma un plauso va soprattutto al belga. Ha aspettato fino all'ultimo il Napoli restando in silenzio, spendendosi in prima persona per il gruppo e dando prova di grande attaccamento e professionalità.
La scelta di legarsi fino al 2022 è anche un di vita . Anche questa è un'inversione di tendenza. Negli ultimi anni ci sono stati calciatori ed allenatori usati come paladini contro il "potere presidenziale", i quali però al momento di fare una scelta di cuore (ricordarsi i saltelli sotto la Curva o il sentirsi napoletano fin da piccolo) hanno preferito aizzare il tifoso medio per poi andare via per soldi. L'accordo tra Mertens e De Laurentiis è un po' il funerale di chi non vedeva l'ora di utilizzare tutto per un personale tornaconto mediatico. Se alla fine Dries ha scelto di sposare per altri due anni il progetto Napoli, vuol dire che c'è garanzia sulla competitività dell'organico anche per la prossima stagione. Al di là della scelta di cuore, è innegabile che un calciatore voglia anche vincere. Il fatto che Mertens, dopo la battuta estiva della scorsa estate, abbia stretto la mano a De Laurentiis equivale a più di una rassicurazione. Dries e Aurelio, ciak si ricomincia...
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