"La prima volta è un caso, la seconda è una coincidenza, la terza è premeditazione!": quel fil rouge tra Sarri e...James Bond

Editoriale  
La prima volta è un caso, la seconda è una coincidenza, la terza è premeditazione!: quel <i>fil rouge</i> tra Sarri e...James Bond

"C'è un detto a Chicago, mr. Bond, che dice: "La prima volta è un caso, la seconda è una coincidenza, la terza è premeditazione!". Miami, Sandwich ed ora Ginevra. Ho intenzione di strapparvi la verità" - Missione Goldfinger, Ian Fleming

Il libro è del 1959, ma il detto è abbastanza attuale. Che sia 1959 oppure 2015, al massimo cambiano gli interpreti eppure il ragionamento resta praticamente lo stesso. Dalla penna di Ian Fleming a quella di Aurelio De Laurentiis, quella per inchiostrare il contratto che lega Maurizio Sarri al Napoli fino al prossimo 30 giugno, salvo opzione per allungarlo automaticamente per un altro anno...e così per i prossimi cinque.

E Sarri? Sarri impersona James Bond, anche se al posto della pistola di fumante c'è...la sigaretta, quella che non può portarsi appresso in panchina ma che sfoggia abitualmente durante gli allenamenti a Castel Volturno. Sull'identità di Goldfinger non ce la sentiamo di fare paragoni (conoscendo lo svolgimento del romanzo), però se diamo uno sguardo al detto troviamo tre località ben precise: Miami, Sandwich e Ginevra.

Purtroppo per Sarri (purtroppo si fa per dire), la località è Napoli in tutte e tre le occasioni. Al massimo si può passare da località a squadre avversarie: seguendo il filo logico tra letteratura e stagione agonistica, si passa da Miami-Sandwich-Ginevra a Bruges-Lazio-Midtjylland. Forse a livello di bellezza non sono molto avvicinabili, però quello che conta nel calcio, si sa, è il risultato. 5-0, 5-0, 5-0.

Tre risultati uguali, tondi, che non ammettono repliche. Tre risultati e tre prestazioni con una storia alle spalle: quella con i belgi fu la prima uscita dopo il cambio di modulo, con il passaggio dal 4-3-1-2 al 4-3-3; quella contro Pioli, pochi giorni dopo, fu la conferma di quanto già visto in Europa. Per far tacere chi aveva dei dubbi sull'effettivo livello degli avversari. E anche per far prendere ai giocatori quell'agognata rivincita dopo la sconfitta che costò la Champions League.

Il 5-0 di ieri sera, invece, è servito a Maurizio Sarri per ottenere le risposte giuste da chi, in questo inizio di stagione, sta giocando un po' di meno: Gabbiadini doveva rispondere, e ha segnato due gol; El Kaddouri doveva rispondere, ha segnato e assistito un compagno; Maggio doveva rispondere, ha segnato; Strinic doveva rispondere (per la prima volta), non ha segnato...ma s'è fatto valere.

Goldfinger cerca di strappare la verità a Bond, così come in tanti cercano di strapparla - o comprenderla - a Maurizio Sarri: ma l'uomo con la tuta sociale, lo smoking del 2015, più volte ha indirizzato i meriti dei successi verso i suoi ragazzi ("Il mio più grande merito? Quello di avere giocatori che mi seguono e pian piano si vedono i frutti del lavoro. Il grande merito è dei giocatori, non è scontato arrivare in una grande ed essere seguito dai giocatori").

Com'era quel detto? "La prima volta è un caso, la seconda è una coincidenza, la terza è premeditazione!": Bruges, Lazio ed ora Midtjylland. Tre 5-0 difficili da dimenticare.

PS: se proprio vogliamo trovare un difetto alla situazione, potremmo protestare sul brindisi post-partita tra i dirigenti di Napoli e Midtjylland: francamente quello che vedevamo nei calici non c'era il classico Vesper Martini "agitato, non mescolato"...

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