Prettamente da un punto di vista tecnico, James Rodríguez non si discute. Nè ora, né mai. Stante l’affetto per Mertens, Insigne, Zielinski, Fabián e gli altri azzurri, un calciatore con il talento del colombiano a Napoli non lo si vedrebbe da anni. Fin qui, tutto chiaro. Poi ci sono i discorsi economici relativi ad un eventuale trasferimento, ma sono vicende delle quali si intenderà il presidente De Laurentiis. Che su colpi del genere vuole interdire in prima persona. La questione curiosa ma non troppo, però, è un’altra. E fa capire il livello dei calciatori a cui il Napoli può aspirare. Se esistono degli spiragli per James, ad oggi, è solo e soltanto perchè il colombiano non è più al top come nel 2014, l’anno in cui esplose al Mondiale. Non è assolutamente da buttare, per carità, e non sarebbe nemmeno un problema tattico: i giocatori forti, se prendibili, poi li si inserisce nel contesto a costo di modificarlo.
A sei anni di distanza, ancora una volta Napoli e Real Madrid. Nel 2013, all’inizio dell’era Benitez, ne arrivarono ben tre: se Albiol e Callejon, per costi, erano più fattibili, l’affare Higuaín fu un’altra cosa. Il Pipita fu raggiunto perchè decise in autonomia che al Real era finita la sua esperienza: non viveva il momento migliore della carriera, e De Laurentiis mollò il colpo. Anche James è in uscita dal Bernabeu, e nemmeno lui è più tornato ai fasti del Mondiale 2014 (ma i costi - dopo l’affare Neymar - sono decisamente più alti). Non è che De Laurentiis affondi il colpo anche stavolta? Higuaín nel 2013, James nel 2019:
Corsi e ricorsi in salsa Galactica, mettiamola così. Normalmente si dice che certe occasioni capitino una sola volta nella vita: il Napoli, in questo caso, farebbe una eccezione. Sempre che non arrivino club con potenza economica superiore, ovvio.