Conte, Pioli, Italiano e Gasperini a confronto: chi per la panchina del Napoli? | FOCUS

Editoriale  
Conte, Pioli, Italiano e Gasperini a confronto: chi per la panchina del Napoli? | FOCUS

Il confronto tra Conte, Pioli, Italiano e Gasperini, gli allenatori vicini alla panchina del Napoli

Chi sarà il nuovo allenatore del Napoli? Conte, Pioli, Gasperini e Italiano sono i nomi più accreditati e tra tentazioni e speranze, in attesa di conferme, si cerca la soluzione per quella che dovrà essere la stagione del riscatto dopo quella pessima che sta per terminare. Ma proviamo ad analizzare i profili dei quattro tecnici che piacciono ad Aurelio De Laurentiis:

Allenatore Napoli, il confronto

Antonio Conte - E' l'indiziato numero uno per la panchina del Napoli, Aurelio De Laurentiis sta cercando di convincerlo in ogni modo. Il tecnico, nato il 31 luglio 1969 a Lecce, dopo la sua ultima esperienza al Tottenham, ha deciso di restare fermo e dedicarsi agli affetti familiari, nonostante il pressing azzurro già dal post Spalletti. Difesa a 3, 3-5-2 il modulo preferito, ma anche capacità, vista la qualità eccelsa del tecnico, di giocare in altro modo, passando alla difesa a 4 o alle 3 punte. L'Arezzo la sua prima esperienza in panchina, nella stagione 2006/07, mettendo insieme 27 gare con una media punti di 1,50 circa per partita. Poi il passaggio al Bari dal dicembre 2007 a termine della stagione 2009 dove, in un anno e mezzo, ha collezionato 67 gare con una media punti 1,76 per partita. All'Atalanta, nella stagione successiva, solo 14 gare e la media più bassa in assoluto, 0,93 per partita. Al Siena mette in mostra ancora di più il proprio carattere fumantino e, nella stagione 2010/11, dal maggio 2010 al maggio 2011, mette insieme 44 gare e 1,82 di media punti per partita. La Juventus la prima vera occasione della vita che coglie al volo e stabilisce record di punti, inanellando successi in 133 gare e 2,26 di media punti per partita. Arriva la Nazionale, diventa CT dell'Italia con 24 gare e 2,00 di media punti per partita. Al Chelsea altri trofei e media punti di 2,12 in 106 gare, mentre all'Inter, anche qui da vincente, lascia con 102 gare giocate e 2,11 di media punti per partita. Al Tottenham sono 76 le gare giocate e la media 1,78. Vince il campionato di Serie B col Bari nella stagione 2008/09, una supercoppa Italiana con la Juventus nel 2013/14, una coppa d'Inghilterra col Chelsea nella stagione 2017/18 dopo aver vinto la Premier nella stagione precedente. Lo Scudetto è stato vinto 4 volte, tre delle quali con i bianconeri e una con l'Inter. Delle sue 594 partite, 347 sono vittorie, 134 i pareggi e 113 le sconfitte. Da Giaccherini a Padoin e Pepe, passando per Asamoah, Eder e Zaza, fino a Moses, senza dimenticare l'ex Napoli Calaiò, i calciatori che nel tempo è riuscito a far crescere così come è riuscito nell'intento di tirare il meglio di sè da ogni componente delle singole rose. Un sergente ma un vincente!

Antonio Conte - Aurelio De Laurentiis - Vincenzo Italiano

Vincenzo Italiano – Nato il 10 dicembre 1977 a Karlsruhe, comincia la sua carriera da allenatore nella stagione 2016/17 mettendo insieme 23 partite. La stagione successiva passa all'Arzignano dove, in una stagione, ottiene una media di 2,00 punti per partita in 38 gare complessive. Da lì il passaggio al Trapani con 47 gare e 1,96 punti per partita. Allo Spezia due stagioni, dal 2019 al 2021 con 86 gare complessive e 1,37 punti di media per partita che gli valgono il passaggio alla Fiorentina dove, in 154 gare, è riuscito a mettere insieme una media per partita di 1,67 punti e la possibilità di giocare finali europee oltre che italiane, pur non riuscendo a portare a casa nessun trofeo. Gli anni di esperienza, gli hanno permesso di mettere a punto il suo modulo preferito, il 4-2-3-1 affiancandolo al 4-3-3. In totale, 351 partite con 160 vittorie, 86 pareggi e 105 sconfitte, per una media punti di 1,61 per partita. Tra i suoi lanci, Milenkovic, Nzola, Ikonè, Gyasi, Il suo contratto scade il 30 giugno 2024 e ad Aurelio De Laurentiis è un profilo che piace da tempo. Infatti, si parlava di lui, in orbita Napoli, anche la scorsa estate.

Stefano Pioli – Nato il 20 ottobre 1965 a Parma, dopo l'esperienza nel settore giovanile del Chievo Verona, comincia la sua carriera di allenatore alla Salernitana nella stagione 2003/04 dove in 51 partite riesce a mettere insieme una media punti per partita pari a 1,22. Da lì passa al Modena, dove resta fino a giugno del 2006 con un totale di 87 gare e una media punti che sfiora i 2. Il passaggio a casa sua, la sua Parma, nella stagione 2006/07, non è proprio esaltante ma riesce in 32 partite ad ottenere una media punti per partita di 1,06. A Grosseto la stagione succesiva e a Piacenza poi, 82 gare complessive con una media punti per partita che oscilla tra 1,26 e 1,28. A Sassuolo, nella stagione 2009/2010 ben 47 gare con una media di 1,62, la sua seconda migliore dopo l'esperienza scudettata al Milan fatta di 236 gare e 1,89 di media punti per partita. Nel tramite 2 gare col Palermo, 97 con il Bologna (1,28 ppp), 91 gare disputate con la Lazio (1,67 ppp), 27 partite sulla panchina dell'Inter (1,67 ppp) e 74 con la Fiorentina dal luglio del 2017 all'aprile del 2019 con una media punti di 1,43. Per lui, come già evidenziato, lo scudetto al Milan nella stagione 2021/2022 e il 4-2-3-1 con il 4-3-3, i moduli preferiti e perfezionati. In totale sono 865 le panchina condite da 365 vittorie, 245 pareggi e 255 sconfitte. Tra i calciatori lanciati c'è Francesco Camarda che, con i suoi 15 anni e 260 giorni è il più giovane esordiente in serie A. Senza dimenticare Leao, Traorè ma passando per Nainggolan a Piacenza e Felipe Anderson alla Lazio, solo per citarne qualcuno.

Gian Piero Gasperini

Gian Piero Gasperini - Nato il 26 gennaio 1958 a Grugliasco si è evoluto nel suo modo di giocare e affrontare le gare, rendendo, sopratutto negli ultimi anni, il suo 3-4-2-1 una sorta di marchio di fabbrica. Contratto in scadenza il 30 giugno del 2025, è già stato vicino alla panchina del Napoli, come da lui stesso ammesso, in passato, nella prima era Mazzarri che poi decise di restare. Dopo la sua esperienza nel settore giovanile della Juventus, è a Crotone nella stagione 2003/04 che comincia la sua carriera da allenatore, chiudendola nel giugno 2006 con 110 gare e una media punti per partita di 1,59. Il suo Genoa è stato stupendo da vedere, stagioni che lo hanno consacrato, dal 2006 al 2010, con 186 gare e 1,55 di media punti per partita. All'Inter male, solo 5 gare e 0,20 punti di media per partita. Anche la successiva esperienza a Palermo non fu positiva con 23 gare all'attivo ma una media punti per partita di 0,60. Il ritorno al Genoa è stato un rilancio: nelle 111 gare giocate, la media punti è tornata ad alzarsi ad 1,33. L'approdo all'Atalanta la consacrazione, in 378 gare giocate è riuscito ad ottenere una media punti per partita di 1,78, raggiungendo traguardi insperati come qualificazioni in Champions e vittorie incredibili, come l'ultima ottenuta con il Liverpool di Klopp. In 811 gare giocate, sono 367 le vittorie, 196 i pareggi e 248 le sconfitte. A Bergamo, nel miracolo orobico, è riuscito nell'intento di lanciare tanti giovani, tra i quali Scalvini, Diallo, Kulusevski oltre a Bonfanti, giusto per citarne qualcuno, ma rendendo anche calciatori straordinari il Papu Gomez, Ilicic e Koopmeiners.

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