Ci si aspettava molto di più. Non dal Napoli, almeno non solo dal Napoli, ma da tutta la serie A. Una giornata intensa, fatta di attese ....di attese deluse. La giornata, in un certo senso, dei “si poteva e non si è fatto”. O forse, meglio, dell' “avremmo voluto, ma non ci sono i fondi”. Nel giorno dell’ultima chiamata, il calciomercato, agile al decollo, con operazioni interessanti effettuate nelle prime settimane utili, ma pigro e povero sulla pista d’atterraggio dell’Ata-Executive di Milano, non ha riservato grosse sorprese. Presidenti, direttori, agenti, calciatori: serie A e B, ensemble. Tutti insieme appassionatamente alla ricerca degli affari last minute per completare e/o sfoltire gli organici. Hall, corridoi e stanze della nota struttura alberghiera per un giorno campi di gioco dove correre (nel vero senso della parola) e incontrarsi: trattative, accordi raggiunti o saltati, volate in extremis nel rispetto del gong previsto per le ore 19. Un tourbillon di emozioni, di voci che rimbalzano e di orecchie formato antenne pronte a raccoglierle. L’anno scorso Borriello, Robinho e Ibrahimovic diedero alle fiamme le ultime ore di trattative. Ieri, invece, Zarate all’Inter, Caracciolo al Genoa, Gago, Pjanic e Kjaer alla Roma. Poi si è scoperto che il tanto atteso mister X del Milan era in realtà 'uomo tigre' Nocerino. Questi i colpi di coda principali, ovvero, detto altrimenti, poca polvere da sparo per gli ultimi fuochi d’artificio. Per Il Napoli, invece, che ha lasciato il proprio box con un quarto d’ora d’anticipo, due operazioni in entrata, il giovane Bariti (“ottimo elemento”, parola di Stefan Schwoch, dirigente del Vicenza, ai nostri microfoni, ndr) rilevando il 50% dalla Triestina e lasciato al Vicenza che detiene l’altra metà, e poi, chiaramente, l’ormai famoso Fideleff che però a Milano non è mai sbarcato. Bigon ha pensato più che altro a sfoltire la rosa. Ma non ci è riuscito in toto. Dopo aver ceduto Bogliacino al Bari e Cigarini all’Atalanta, il diesse azzurro ha dovuto incassare, infatti, la mancanza di offerte concrete per Leandro Rinaudo. “Il Napoli ha acquistato un altro difensore”, ha sottolineato sorridendo Accardi, agente del palermitano, uscendo dalla stanza dei bottoni del club azzurro. “Il giocatore sarà utile”, il pensiero di facciata, e sottolineiamo di facciata, dello stesso direttore, perchè è evidente che né il tecnico, né i tifosi sono dello stesso avviso. Indizi? Più che indizi le prove inequivocabili sono da un lato, insieme, la serena cessione alla Juventus la scorsa stagione, lo scarso utilizzo nelle amichevoli pre-campionato quest’anno e l'esclusione dalla lista Champions (le idee di Mazzarri in merito, del resto, sono note, ndr), e dall’altro il poco feeling con il pubblico che non perde occasione per fischiare e contestare il calciatore ad ogni sua apparizione. Da registrare infine le due trattative con il Livorno non andate in porto, ovvero i prestiti di Chavez e Vitale, e dulcis in fundo il vero colpo rimasto in canna che poteva sconvolgere molti equilibri: scambio sull’asse Napoli – Fiorentina Gargano – Montolivo. Il centrocampista viola è da sempre uno dei pallini di Riccardo Bigon e non è detto che l'operazione non si possa concretizzare a gennaio visto che, come dice il presidente De Laurentiis, il mercato è sempre aperto.
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