Ultimissime calcio Napoli - Si ferma gran parte della Serie A. Quattro le gare sospese: Inter-Sampdoria, Torino-Parma, Atalanta-Sassuolo e Verona-Cagliari, nella giornata di ieri. Allarme Coronavirus in Italia, l'unico precedente risale al ’73, l’anno del colera: Napoli e Bari non poterono giocare per il rifiuto dei rispettivi avversari, Genoa e Verona, che temevano di subìre il contagio durante la trasferta. Il calcio italiano valuta cosa potrà fare il campionato di Serie A. Il Mattino riporta che c'è l'ipotesi di giocare oggi le quattro gare rinviate ieri ma a porte chiuse. Questa sarà anche la settimana delle Coppe europee con l’Inter che ospita il Ludogorets: dall’Uefa fanno sapere che si giocherà ma non si sa se senza tifosi o in campo neutro. La soluzione più clamorosa sarebbe anche la più logica, far giocare cioè il campionato a porte chiuse e il problema principale viene dal calendario. Possibile rinvio di Napoli-Inter di Coppa Itlalia della prossima settimana, per recuperare Inter-Sampdoria. Ci potrebbe essere il caso di recuperare anche il 20 maggio, ovvero quattro giorni prima dell’ultimo turno di Serie A.
Oggi la Federcalcio dovrebbe esprimersi sulle scelte da prendere. Giovanni Malagò, è in perfetta sintonia con gli allarmi lanciati dal mondo della politica. «Credo che in questo momento il mondo dello sport non debba andare per conto proprio ma essere allineato con le disposizione delle autorità preposte, su tutte il Governo. Ecco perché ci siamo adeguati al decreto del Consiglio dei ministri, a prescindere dal fatto che qualcuno possa condividerlo o meno, così come sarebbe stato poco elegante oltre che sbagliato anticipare le mosse del Governo. Stiamo parlando di tante manifestazioni sportive e non solo di alcune partite di calcio.
Campionato a porte chiuse? Il Governo ci sta pensando: ci sarebbero problemi legati a quelle persone che hanno acquistato in anticipo i biglietti però bisogna rendersi conto che vanno salvaguardati alcuni interessi primari, come la salute degli sportivi e dei tifosi. Il nostro obiettivo è quello di riprendere le attività il prima possibile ma i problemi del calendario passano in secondo piano e poi non sono di competenza del Coni. Quello che urge adesso è capire cosa fare ora dopo ora, le nostre decisioni dovranno allinearsi agli avvenimenti che cambiano continuamente».