Notizie calcio Napoli - "Ha spazzato via le malsane abitudini del vittimismo di maniera, sopraffatto dalla propria autorevolezza". L'edizione odierna del Corriere dello Sport elogia il lavoro svolto da Luciano Spalletti sul rettangolo verde, ma anche nel rapporto con l'intero ambiente napoletano. L'allenatore ha praticamente cancellato alibi e quanto altro che erano una abitudine di questa città nel calcio. Spalletti non si è mai aggrappato alle scuse nemmeno quando ha avuto un organico praticamente ridotto al minimo per assenze varie.
"Luciano Spalletti nel proprio tour dell’anima s’è dovuto inventare vari ruoli, il pacificatore di una città stravolta dall’eliminazione dalla Champions all’ultimissima giornata e però prima di calarsi nell’insolita funzione ha spazzato via le malsane abitudini del vittimismo di maniera, sopraffatto dalla propria autorevolezza. Un calcio magnetico, la seduzione d’un palleggio nello stretto per “rapire” gli avversari come se fossero dinnanzi al balletto di Uma Thurman e John Travolta, con quel fascino né pulp e né fiction ma semmai prossimo alla Grande Bellezza che ha ignorato la necessità d’un mercato parsimonioso ed ha fondato la propria ricostruzione sull’esuberanza di talenti evidentemente smarriti. Ma poi in quel laboratorio a cielo aperto è emersa una ricerca della sperimentazione ch’è stata utile per approvvigionarsi di capitali umani - Lobotka e Rrahmani - finiti ai margini d’un progetto del quale sono poi divenuti protagonisti"